Proprio la performance dei network è uno dei temi al centro delle conferenze e dei workshop di ECOC. Sulle grandi dorsali che costituiscono lo scheletro principale di Internet, collegando paesi e continenti diversi, sfrecciano ormai più di dieci gigabit al secondo. E dietro l’angolo si intravede l’obiettivo dei cento gigabit. “Entro cinque o al massimo dieci anni quello sarà lo standard”, prevede Neri. “Siamo in fase di consolidamento e in questi giorni a Torino si confronteranno idee e risultati”.
L’ECOC fornirà anche l’occasione per verificare le ultime innovazioni sulla struttura delle fibre ottiche. “All’inizio erano solo di vetro”, spiega Neri, “mentre oggi si stanno sviluppando strutture più complicate, a nido d’ape, in grado di trasportare più dati. Inoltre si inizia a pensare che la tecnologia fotonica, quella alla base della fibra ottica, possa essere utilizzata anche all’interno di dispositivi. Per esempio quelli USB”.
Come rivela il suo nome completo (“European Conference and Exhibition on Optical Comunication”), l’ECOC non è solo un momento di incontro tra professori, ricercatori e scienziati. Sempre al Lingotto, sebbene in spazi differenti, la conference sarà affiancata da una exhibition a cui parteciperanno aziende provenienti da tutto il mondo. E nonostante l’origine e la natura prevalentemente europea dell’evento (i paesi fondatori dell’ECOC sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Benelux), la parte del leone la faranno – si perdoni il gioco di parole zoologico – le tigri dell’est asiatico.