Ci risiamo. Quando le elezioni si avvicinano davvero, a destra come a sinistra, i proclami delle segreterie di partito si rivelano per quello che sono: dei bluff. Tutti parlano di democrazia e di volontà degli elettori, ma alla fine nei comuni, come in Parlamento, ci finiscono quasi esclusivamente uomini e donne scelti dalla Casta. E anche quando scattano le primarie, le consultazioni dei cittadini diventano spesso una corsa pilotata per “dare la forza del mandato popolare” a candidati di fatto selezionati dai soliti noti.
Da oggi però vogliamo tornare noi a scegliere chi ci amministra. Grazie alla Rete. Per questo il Fatto Quotidiano lancia le primarie sul web. Per trovare nuovi candidati e nuovi programmi. Per spingere i cittadini a rimettersi in gioco suggerendo nomi o, magari, proponendosi essi stessi.
Per ovvie ragioni tecniche partiamo solo con cinque grandi città. Cinque capoluoghi che nella primavera del 2011 saranno chiamati a votare i loro sindaci: Milano, Torino, Bologna, Napoli e Cagliari.Lo facciamo adesso perché i vertici dei partiti hanno cominciato da un pezzo a muoversi. Le trattative, sotterranee e nascoste come sempre, sono già in corso. Ma noi vogliamo arrivare prima. Vogliamo convincere i movimenti politici (tutti) a indire – come è già accaduto in Puglia – le primarie di coalizione. E vogliamo che vi partecipino pure i candidati più votati dal web.
Come? Con una strategia in due fasi. In un primo momento vi proponiamo solo di indicare per ogni città il vostro sindaco ideale. Fatelo, se volete, scrivendo il suo nome in maiuscolo nei commenti e fatelo una volta sola. Poi, tra qualche settimana, cominceremo a tirare le somme e apriremo un vero e proprio sondaggio tra i nomi che risulteranno più citati.