A volerla leggere molto malignamente dovrebbe essere facile trovare dei precedenti storici nel ministro della cultura (popolare) che suggerisce al Corriere della Sera che articoli scrivere, e in un membro del governo che chiede ai giornali di colpire i presunti traditori interni.
Ma siccome i paragoni col regime sono stati fin troppo abusati negli ultimi decenni, limitiamoci ai fatti. Il Corriere della Sera ospita oggi una lunga lettera del ministro Bondi, uomo di frequenti lettere ai giornali. Nella lettera, il ministro della Cultura accusa lo stesso Corriere – superando ogni pudore sul rispetto dei ruoli – di essersi votato a una campagna denigratoria e gratuita del governo per ottenerne la caduta.