Lo zhan zhuang è un’antica forma di ginnastica cinese, che deriva dalla millenaria sapienza della tradizione taoista – quella dei monaci Shaolin, del kung-fu e delle “arti energetiche” come il qi-gong su cui si fonda la medicina cinese. Letteralmente zhan zhuang dovrebbe significare “stare eretti com un palo” o anche “posizione dell’albero“. Pare che l’esercizio quotidiano di questa postura dia non soltanto benefici al corpo ed una salute di ferro, ma sia anche alla base delle formidabili prestazioni dei più grandi combattenti e boxeur mai esistiti. Questo esercizio costituisce non per nulla l’allenamento di base per tutti gli stili interni delle arti marziali come il tai chi chuan, lo xing y quan, il ba gua zhang.
Il palo eretto è quindi, a mio avviso, la soluzione ideale ai problemi del pendolare Alta Velocità, costretto a restare senza un posto a sedere per un minimo di 50 minuti a viaggio. Esso offre al pendolare (e alla pendolare) una preziosa opportunità di riprendere in mano la propria salute e, grazie all’intensivo allenamento quotidiano in treno, riscoprire un nuovo vigore fisico e mentale, un rinnovato senso di benessere psico-fisico e perchennò uno spazio di osservazione e ricerca interiore. Eventualmente, come ciliegina sulla torta, il pendolare troverà nello zhan zhuang, quasi a propria insaputa, anche la forza per difendersi dalle eventuali aggressioni sul passante ferroviario, nelle stazioni o nella desolata periferia milanese.