“Per il 2010 ci aspettiamo una crescita dell’advertising online pari al 12 per cento: il doppio della crescita della pubblicità televisiva e il quintuplo di quella del mercato nel suo complesso”. Roberto Binaghi è il presidente di Iab, l’associazione che si occupa dello sviluppo della comunicazione pubblicitaria interattiva, e vede la luce della ripresa attraverso la lente di internet: “Circa il 90 per cento delle imprese italiane ha in programma di aumentare gli investimenti sull’online nei prossimi due anni. Facciamo parte di un’industria che sta crescendo in un contesto economico non favorevole”.
Entrando nel dettaglio, come si articola la crescita dell’advertising online prevista da Iab? “Una buona parte di essa, circa il 50 per cento, sarà costituita dal search – spiega Binaghi – l’altra metà sarà costituita da forme pubblicitarie display, l’anima più conservatrice dell’advertising online legata a formati tradizionali. C’è poi una parte di iniziative “speciali”, che sono un pezzo importante del puzzle perché spesso fanno da traino a tutto il resto”.
Dati incoraggianti sulla crescita a parte, resta il fatto che in Italia più che altrove gli investitori resistono all’adozione di internet come parte del media mix e che, come lamentavano ancora allo Iab alcuni relatori dell’ultimo forum, tendono a spendere piccole cifre, spesso residuali, nelle campagne online. Per Binaghi è un problema innanzitutto culturale: “In Italia la popolazione può essere divisa in tre gruppi: i nativi digitali, gli immigrati digitali e coloro che sono rimasti dall’altra parte dell’Oceano di internet. Purtroppo il mondo della pubblicità – continua il presidente Iab – appartiene in buona parte a quest’ultimo gruppo e fatica a comprendere il valore dell’advertising online”.