4 commenti su “Craig Venter racconta la “cellula artificiale””
Già la premessa prelude alla conclusione.
Frase dopo frase se ne rafforza il concetto ed infine tutto rientra nella logica del “senso comune”.
Ma per chi non si asserva a questa logica?
Attenzione a non cedere al materialismo perché sarebbe un pro-cedere all’inverso.
La capacità della mente dell’uomo non ha limiti.
Oggi crea una cellula, domani il suo simile.
Dunque l’uomo è un Dio?
Lo sarà nella misura in cui la scienza, per ora senza coscienza, riuscirà a “vedere oltre”.
Gli scienziati e i loro “modi”, le loro “convenzioni”, la spettacolarità delle loro scoperte, sono i “portatori” di una realtà nascosta dal senso comune, e quel che vedono con gli occhi limita la cognizione conoscitiva della Mente.
E’ come se, accendendo una lampada, spegnessero un faro, perché l’una esclude l’altro.
Tu sei Dio, mi disse Dio (Aurobindo), ma anche tu sei Dio.
La differenza è che io so di esserlo e tu devi realizzarlo.
Solo l’Uomo che saprà “vedere oltre” , darà un’anima a Synthia.
Una mia riflessione.
Sarà interessante vedere se questi nuovi batteri artificiali, capaci di riprodursi, avranno una evoluzione genetica similare o diversa di quelli naturali. Il Cardinale Bagnasco ha parlato di intelligenza come dono di Dio, riferendosi probabilmente anche alla RAZIONALITA’ (che viene usata spesso dai cristiani, per dire che Dio ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza, proprio per la razionalità). Se fosse vero questo, anche gli ipotetici organismi discendenti da questi batteri artificiali dovrebbero avere, prima o poi, la stessa nostra razionalità. E qui non sono tanto d’accordo.
Antonio Damasio, uno dei più grandi neuroscienziati viventi, ha affermato, in un suo libro tradotto in 19 lingue, che l’errore di Cartesio è stato quello di non capire che la natura ha costruito la razionalità umana, non sopra la regolazione biologica, ma a partire da questa e al suo stesso interno. Per analogia, ogni evoluzione biologica, compresa la costruzione progressiva della RAZIONALITA’, per le proprietà trascrizionali scoperte da Eric Kandel, si deve evolvere con le esperienze e le interazioni con l’ambiente. Questo viene confermato dal fatto che molti principi di meccanica quantistica e la stessa relatività ristretta di Einstein non vengono compresi razionalmente, ma ACCETTATI o meglio SUBITI sia per il formalismo matematico e sia per essere verificati sperimentalmente. La nostra razionalità non avendone mai fatto esperienza, infatti non li comprende in modo intuitivo. La razionalità si serve della matematica e della logica, ma non coincide con esse.
Nulla esclude che organismi che hanno avuto esperienze diverse da noi e dai nostri antenati, raggiungano una diversa razionalità capace di intuire senza sforzo anche i concetti di meccanica quantistica, se ne faranno precoce esperienza.
Tutto questo anche per confutare la presunzione di molti atei. Se l’uomo non ha mai fatto esperienza di Dio (ammesso che esista) come farebbe a comprenderlo con la sua razionalità (frutto di progressive esperienze evolutive)?
Gli ATEI, inconsapevolmente, presuppongono che la razionalità, di cui tanto si vantano, sia caduta dal cielo (come per virtù dello SPIRITO SANTO), e poi pretendono di negare l’esistenza di DIO con la stessa razionalità. Non è così. Noi abbiamo una nostra razionalità umana frutto della nostra particolare evoluzione, che è sempre condizionata dalle limitate esperienze fatte.
Ora, se ammettiamo la sua esistenza, la visione della mia scuola di pensiero riesce a conciliare evoluzionismo e creazionismo, con la teoria che Dio ha progettato i mattoni dell’universo (le stringhe) in un numero limitato e particolare, insieme a delle leggi fisiche come il NON LOCALISMO, in modo tale che l’evoluzione dal BIG BANG, pur essendo relativamente libera e casuale, avesse dei VINCOLI. Questi vincoli presupponevano che fosse PRATICAMENTE CERTO che, prima o poi, in uno dei 10 elevato a 500 universi paralleli (multiuniverso a 11 dimensioni secondo la M-TEORIA) si sviluppasse un organismo dotato di intelligenza e razionalità. E’superfluo sottolineare che se anche la M-Teoria (quella, oggi, più probabile) non fosse confermata, è indubbio che l’universo sia costituito da una serie limitata di particelle, per cui il concetto complessivo non cambierebbe).
Ne consegue che Dio non ha programmato le singole evoluzioni o mutazioni genetiche (ora anche l’uomo con il suo libero arbitrio le modifica); ma l’uomo era lo stesso nel progetto, veramente intelligente, di Dio. Un Dio che ci trattasse come dei burattini o come componenti di un videogioco programmato, non mi sembra tanto intelligente; e qualcuno come Craig Venter potrebbe illudersi di essersi sostituito a lui, creando una cellula artificiale. Invece anche l’azione dell’uomo nel poter creare nuove forme di organismi viventi rientra sempre nel progetto complessivo di Dio. E si superano così anche le apparenti contraddizioni tra fede cristiana e biologia.
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Già la premessa prelude alla conclusione.
Frase dopo frase se ne rafforza il concetto ed infine tutto rientra nella logica del “senso comune”.
Ma per chi non si asserva a questa logica?
Attenzione a non cedere al materialismo perché sarebbe un pro-cedere all’inverso.
La capacità della mente dell’uomo non ha limiti.
Oggi crea una cellula, domani il suo simile.
Dunque l’uomo è un Dio?
Lo sarà nella misura in cui la scienza, per ora senza coscienza, riuscirà a “vedere oltre”.
Gli scienziati e i loro “modi”, le loro “convenzioni”, la spettacolarità delle loro scoperte, sono i “portatori” di una realtà nascosta dal senso comune, e quel che vedono con gli occhi limita la cognizione conoscitiva della Mente.
E’ come se, accendendo una lampada, spegnessero un faro, perché l’una esclude l’altro.
Tu sei Dio, mi disse Dio (Aurobindo), ma anche tu sei Dio.
La differenza è che io so di esserlo e tu devi realizzarlo.
Solo l’Uomo che saprà “vedere oltre” , darà un’anima a Synthia.
Una mia riflessione.
Sarà interessante vedere se questi nuovi batteri artificiali, capaci di riprodursi, avranno una evoluzione genetica similare o diversa di quelli naturali. Il Cardinale Bagnasco ha parlato di intelligenza come dono di Dio, riferendosi probabilmente anche alla RAZIONALITA’ (che viene usata spesso dai cristiani, per dire che Dio ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza, proprio per la razionalità). Se fosse vero questo, anche gli ipotetici organismi discendenti da questi batteri artificiali dovrebbero avere, prima o poi, la stessa nostra razionalità. E qui non sono tanto d’accordo.
Antonio Damasio, uno dei più grandi neuroscienziati viventi, ha affermato, in un suo libro tradotto in 19 lingue, che l’errore di Cartesio è stato quello di non capire che la natura ha costruito la razionalità umana, non sopra la regolazione biologica, ma a partire da questa e al suo stesso interno. Per analogia, ogni evoluzione biologica, compresa la costruzione progressiva della RAZIONALITA’, per le proprietà trascrizionali scoperte da Eric Kandel, si deve evolvere con le esperienze e le interazioni con l’ambiente. Questo viene confermato dal fatto che molti principi di meccanica quantistica e la stessa relatività ristretta di Einstein non vengono compresi razionalmente, ma ACCETTATI o meglio SUBITI sia per il formalismo matematico e sia per essere verificati sperimentalmente. La nostra razionalità non avendone mai fatto esperienza, infatti non li comprende in modo intuitivo. La razionalità si serve della matematica e della logica, ma non coincide con esse.
Nulla esclude che organismi che hanno avuto esperienze diverse da noi e dai nostri antenati, raggiungano una diversa razionalità capace di intuire senza sforzo anche i concetti di meccanica quantistica, se ne faranno precoce esperienza.
Tutto questo anche per confutare la presunzione di molti atei. Se l’uomo non ha mai fatto esperienza di Dio (ammesso che esista) come farebbe a comprenderlo con la sua razionalità (frutto di progressive esperienze evolutive)?
Gli ATEI, inconsapevolmente, presuppongono che la razionalità, di cui tanto si vantano, sia caduta dal cielo (come per virtù dello SPIRITO SANTO), e poi pretendono di negare l’esistenza di DIO con la stessa razionalità. Non è così. Noi abbiamo una nostra razionalità umana frutto della nostra particolare evoluzione, che è sempre condizionata dalle limitate esperienze fatte.
Ora, se ammettiamo la sua esistenza, la visione della mia scuola di pensiero riesce a conciliare evoluzionismo e creazionismo, con la teoria che Dio ha progettato i mattoni dell’universo (le stringhe) in un numero limitato e particolare, insieme a delle leggi fisiche come il NON LOCALISMO, in modo tale che l’evoluzione dal BIG BANG, pur essendo relativamente libera e casuale, avesse dei VINCOLI. Questi vincoli presupponevano che fosse PRATICAMENTE CERTO che, prima o poi, in uno dei 10 elevato a 500 universi paralleli (multiuniverso a 11 dimensioni secondo la M-TEORIA) si sviluppasse un organismo dotato di intelligenza e razionalità. E’superfluo sottolineare che se anche la M-Teoria (quella, oggi, più probabile) non fosse confermata, è indubbio che l’universo sia costituito da una serie limitata di particelle, per cui il concetto complessivo non cambierebbe).
Ne consegue che Dio non ha programmato le singole evoluzioni o mutazioni genetiche (ora anche l’uomo con il suo libero arbitrio le modifica); ma l’uomo era lo stesso nel progetto, veramente intelligente, di Dio. Un Dio che ci trattasse come dei burattini o come componenti di un videogioco programmato, non mi sembra tanto intelligente; e qualcuno come Craig Venter potrebbe illudersi di essersi sostituito a lui, creando una cellula artificiale. Invece anche l’azione dell’uomo nel poter creare nuove forme di organismi viventi rientra sempre nel progetto complessivo di Dio. E si superano così anche le apparenti contraddizioni tra fede cristiana e biologia.