La Stampa di Vercelli apre con
«Pronto, carabinieri? E’ tutta la mattina che c’è Hitler in televisione». Una volta, in caso di problemi tecnici alle trasmissioni, c’era il monoscopio a occupare il piccolo schermo in attesa che il guasto venisse sistemato. Per i telespettatori valsesiani, invece, ieri il cerchio colorato è stato sostituito da un primo piano di Adolf Hitler, che per almeno sette ore è rimasto come fermo immagine su Rai 3. Le prime segnalazioni sono arrivate verso le 10 con una telefonata al 112. I carabinieri della Compagnia di Borgosesia hanno subito avvisato la Rai del problema, dopo aver accertato che il «disturbo» era esteso dalla zona di Varallo (ci sono stati casi anche a Quarona) fino ad Alagna, con verifiche fatte nelle varie stazioni dei carabinieri di tutta la compagnia.
Semplice guasto tecnico o sabotaggio? Certo non si è trattato di un fermo immagine a caso: la videata era nitida e l’inquadratura sembrava scelta appositamente per mettere in risalto la verve del Führer. L’audio, invece, scorreva normalmente, con le voci dei conduttori delle varie trasmissioni, degli spot pubblicitari e del telegiornale. Per questo molti non hanno pensato a un problema nelle trasmissioni: per diverse ore l’ipotesi più plausibile è stata che qualcuno si fosse sovrapposto con un potente trasmettitore ai ripetitori della valle, tanto che a Vercelli la questura, dopo aver segnalato il caso al ministero dell’Interno, stava valutando se inviare anche la Digos in appoggio alla Polizia postale.La situazione è tornata alla normalità solo nel pomeriggio, dopo le 17. L’immagine di Adolf Hitler era sparita dallo schermo e finalmente i telespettatori di Rai 3 hanno potuto seguire i normali programmi della rete. Dopo una verifica con i tecnici, si è scoperto il problema: i ripetitori valsesiani si erano come «incantati», continuando a trasmettere un’immagine di un documentario storico (probabilmente la puntata di «La Storia siamo noi», andata in onda dalle 8,25 alle 9,15), con l’audio corretto; si tratta di un disturbo che talvolta si trova nella ricezione di programmi satellitari, quando l’illuminatore della parabola è danneggiato o coperto da neve. Una casualità inquietante, sia per la buona inquadratura, sia per la caratura del personaggio (un primo piano di Pippo Baudo o di Gigi Marzullo avrebbe avuto un altro effetto), che tutt’ora lascia qualche dubbio in alcuni valsesiani che, sintonizzandosi su Rai 3 per guardare il telegiornale del Piemonte, si sono dovuti sorbire per oltre sette ore il volto di Adolf Hitler, temendo l’intrusione di qualche hacker di estrema destra che, invece di Internet, avesse scelto di manomettere il terzo canale della tv di Stato.