Dopo le sparate che ha fatto Chiamparino a Massimo Gramellini
Nella condizione d’animo in cui sono oggi, se mi chiamassero a fare campagna elettorale per il centrosinistra, non ci andrei». Seduto sulla sua poltrona di sindaco, Sergio Chiamparino urla a voce bassa. Una peculiarità dei torinesi quando si arrabbiano. Ogni tanto lascia rimbalzare una biro sul tavolo e la raccoglie al volo, stritolandola, come se fosse il comunicato-stampa di un ministro.
Possiamo sperare che Sergio C. e i suoi non vengano candidati alle prossime elezioni locali e che la sinistra trovi al suo interno un candidato con un carisma e delle visioni tali che la politica torinese sia all’altezza di tutti gli altri comparti della società civile e produttiva della città.