Veronica Lario ha scritto una lettera a Repubblica al marito per chieder le sue scuse pubbliche per una serie di sortite che un settantenne potrebbe almeno evitare …
Seguiranno giorni in cui definitivamente la politica del centro destra e Dagospia saranno la stessa cosa.
Scrivo per esprimere la mia reazione alle affermazioni svolte da mio marito nel corso della cena di gala che ha seguito la consegna dei Telegatti, dove, rivolgendosi ad alcune delle signore presenti, si è lasciato andare a considerazioni per me inaccettabili: ” … se non fossi già sposato la sposerei subito” “con te andrei ovunque”.
Sono affermazioni che interpreto come lesive della mia dignità, affermazioni che per l´età, il ruolo politico e sociale, il contesto familiare (due figli da un primo matrimonio e tre figli dal secondo) della persona da cui provengono, non possono essere ridotte a scherzose esternazioni. A mio marito ed all´uomo pubblico chiedo quindi pubbliche scuse, non avendone ricevute privatamente, e con l´occasione chiedo anche se, come il personaggio di Catherine Dunne, debba considerarmi “La metà di niente”.
La oramai quasi di sicuro ex signora Berlusconi dimostra coraggio e dignità, ma come mai si è accorta solo ora di certe derive, non solo politiche e comportamentali del marito.
Per l’eventuale divorzio Berlusconi ha un buon set di avvocati abituato a tutelarlo con un certa frequenza … Gli alimenti della signora Lario saranno mostruosi, il patrimonio del marito è stimato in 11 miliardi di dollari.
Veronica si ricordi di farsi lasciare negli alimenti la proprietà vera del Foglio, così se deve scrivere un’altra lettera aperta la manda al suo giornale e non si deve far dare un passaggio dalla concorrenza