L’incivile avventura di Vittorio Bertola al Consiglio Comunale di Torino
Sono arrivato alle 16 e delle (peraltro gentilissime) signore all’ingresso mi hanno fatto attendere fino alle 16,45, perché non si può entrare prima che la seduta sia ufficialmente aperta (non sia mai che il pubblico veda qualche compromettente chiacchierata preliminare). Poi mi hanno fatto salire, e posare la borsa; io avevo la macchina fotografica, e il vigile all’esterno mi ha confermato che era possibile riprendere, tanto è vero che mi ha fatto lasciare la borsa ma tenere la macchina; del resto i meetup cittadini in passato hanno ripreso il consiglio comunale varie volte. Stavolta, però, si parlava di soldi, tantissimi soldi: e quindi, in sala, ecco la sorpresa.
Capito? Questi sono i nuovi ordini: il cittadino può ascoltare, ma non può muoversi, e nemmeno fare fotografie, a meno di chiedere una autorizzazione preliminare, cosa che peraltro, per un consiglio straordinario convocato il martedì sera per il mercoledì pomeriggio, mi pare un pelino difficile da fare.