10 anni fa moriva Ubaldo Gianetto
Quel giorno di 10 anni fa é ancora nitido nei miei ricordi. Ero arrivato la sera prima a Roma in aereo dopo che era chiaro che stavamo arrivando alla fine. Fu un viaggio travagliato. Invece di prendere il tradizionale 90 ATAC presi la nuovissima Metro B1 fino a Jonio per poi continuare a piedi in una notte romana bella ma tristissima. L’arrivo nel parco del PAS fu meno gioioso del solito. Stanco mi infilai nella camera assegnata senza troppe parole. Il mattino dopo una colazione veloce fu una corsa al repartino che era stato allestito nell’infermeria. La situazione stava precipitando e un andirivieni di medici e sacerdoti spiegava che eravamo arrivati alle fine. O forse l’inizio. Stava arrivando la solita comitiva di studenti cinesi che ogni mattina passavano a trovare prima della lezione il loro Ubaldo. Ma quel mattino era diverso, era il giorno del saluto. Sono uscito nel cortile per telefonare la notizia a Barbara. Fuori c’ erau un allegro casino di percussioni africane. Era in corso la festa della comunità africana del PAS. La vita continuava e forse Ubaldo sorrideva da in alto. Poi i ragazzi cinesi invitarono me, Lucia e Paola a una messa in suffragio in Ubaldo.