L’ultimo rapporto del Centro europeo per la libertà e il pluralismo dei media, diffuso dalla Commissione europea, afferma che in Italia l’Ordine dei giornalisti il sistema dell’iscrizione all’Albo dei Giornalisti può essere interpretato, sulla base degli standard internazionali, come un ostacolo ingiustificato da superare per accedere alla professione”.
Nella maggior parte degli altri Paesi europei, l’accesso alla professione è libero, con un sistema di registrazione o autorizzazione, sulla base di criteri “oggettivi, proporzionati e non discriminatori”.
Lo studio, relativo al 2020, non considera solo Paesi Ue, ma anche altri come l’Albania, il Regno Unito e la Turchia. Per ognuno di essi, sono stati misurati diversi indicatori: dalle influenze commerciali o da parte degli editori sui giornalisti alla libertà di espressione, fino alle modalità di accesso alla professione. 28 Paesi europei hanno rischio “basso”, mentre l’Italia è l’unico ad avere un rischio “medio”.