Da tempo ho deciso di prendere una posizione forte a difesa della nostra costituzione di di fronte a una riforma sbagliata, inutile e addirittura nociva. Ho scelto di farlo perche prima di tutto devo essere un cittadino responsabile per me e per quelli che verrranno dopo di me.
Le ragioni del mio NO sono di contenuto e di metodo.
Il contenuto
Non ritengo una priorità il superamento del bicameralismo paritario indifferenziato, a maggior ragione perchè viene ottenuto con una riforma pasticciata come quella proposta in cui si vuol far fare il doppio lavoro a eletti localmente togliendo a loro capacita di agire sul territorio e dando immunità parlamentare a personaggi pericolosi.Il Senato deve restare un controbilanciamento della Camera per evitare derive autoritaristiche. La riduzione dei costi della riforma proposta è ridicola rispetto ai danni che crea ma è frutto di puro populismo politico.
Se si vuol migliorare la governabilità dell’Italia non serve ridimensionare una delle due camere ma dare maggior importanza a un sistema politico veramente maggioritario che obblighi i troppi partitini inutili se non a loro stessi, di dare vita blocchi partitici definiti che poi non si possano siflacciare dopo l’elezione ovvero quando i politici hanno carica e stipendio.
La riforma del titolo V cosi pensata non serve a niente e non è federalista in nessun modo ma di stampo centralista e aggiunge problemi ulteriori, dopo la finta abolizione delle province a cui sono state tolte le competenze, ma restano organismi e personale ovvero costi inutili.
L’abolizione del CNEL è corretta, ma era da fare da decenni …
Il metodo
Non sono un giurista, ma per mestiere leggo leggi e atti amministrativi e se ci si prende il tempo di leggere la riforma proposta si capisce che è pasticciata e spesso poco chiara e incoerente. Potrebbe andar bene scrivere cosi un decreto legge o una legge di secondo piano.
La Costituzione (C maisucola) e’ altra cosa
L’enfasi su questa riforma pasticcio di chi l’ha voluta a tutti i costi è sul tema : “noi siamo riusciti a fare quello che per anni altri non hanno saputo – voluto”. Per raggiungere questo obiettivo si sono fatti lavori parlamentari e iter legislativi forzati e forzosi per arrivare per amore o per forza a un comunque risultato da “vendere” politicamente e comunicazione.
Non va bene … ripeto stiamo parlando della Costituzione …
Di valutazioni politiche e sulll’uso dei media a riguardo de referendum costituzionale parleremo da martedì 6 dicembre 2016
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