Populismo secondo la Treccani

In questi giorni si parla molto in politica di populismo, riempiendosi la bocca del termine. Leggete la definizione di Populismo secondo la Treccani e decidete a chi si adatta meglio deli politici italiani di perioso Atteggiamento ideologico che, sulla base di principî e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo demagogico e velleitario il … Leggi tutto

Fare i Conti con l’Ambiente 2014 a Ravenna dal 21 al 23 maggio 2014: Tutto l’ambiente che volete con Labecamp embedded itinerante

labelab2014

Tutto pronto dal 21 al 23 maggio per Fare i conti con l’ambiente 2014: raccontare la green economy tra non-conferenze, riflessioni sulla comunicazione e conversazioni erranti. Fare i conti con l’ambiente è un  festival ecologico nato a Ravenna sette anni fa per volontà di un gruppo di professionisti dell’ambiente, il network Labelab, guidato da Giovanni Montresori e Mario Sunseri. Un Festival che, sin dalle origini, ha manifestato tutta la sua originalità, miscelando contenuti dall’alto valore tecnico-scientifico calati all’interno di un “palcoscenico” particolare come il centro storico della città, una delle più suggestive d’Europa. La comunicazione è sempre stato un tema centrale per la manifestazione. Sin dalla prima edizione, grande importanza è stata data non solo alla diffusione dei risultati e delle presentazioni (attraverso l’utilizzo, tra i primi in Italia, di un blog tematico e dei social media) ma anche alla riflessione sulla comunicazione ambientale in sé. I contributi (negli anni) dei vari Patrizio Roversi, Carlo Brumat, Philippe Daverio, Mario Tozzi hanno alimentato una discussione mai sopita sull’importanza della comunicazione e sulla difficoltà, talvolta, di fare una buona comunicazione “green” in Italia. Fare i conti con l’ambiente ha stimolato anche la nascita – tra gli altri – di FIMA, la Federazione Italiana dei Giornalisti Ambientali che nelle piazze ravennati ha trovato spunti per organizzarsi e crescere.

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I fantozziani dell’ordine dei giornalisti del Piemonte

fantozziNonostante oramai non abbia più nulla a che vedere con l’odg del Piemonte per il presente, per il passato sene occuperanno professionisti del settore, mi è impossibile non notare la solita figura di m. fatta dai maggiorenti dell’Ordine del Piemonte. Non avendo mai organizzato nulla e dedicandosi sistematicamente ai loro orticelle e alle loro operazioni di gestione del potere hanno combinato un gran casino al primo evento organizzato della formazione continua a cui hanno risposto con una lettera di scuse patetica che dimostra come vivano nel loro mondo del passato … giudizio critico: fantozziani

Care colleghe, cari colleghi,la lezione con la quale Luciano Violante ha inaugurato il 2 maggio le iniziative dell’Ordine ha approfondito temi cruciali e ha avuto il successo degno della suaqualità. Prova che i nostri iscritti hanno colto prontamente il senso che il Consiglio dàall’aggiornamento e alla formazione: non quello di un dovere da compiere, ma diun’occasione da cogliere per una svolta positiva, per una prova d’orgoglio. Per ritrovare affidabilità, attendibilità professionale e insieme riprenderci in mano unasituazione che oggi vede troppi giornalisti vittime di sbrigativi prepensionamenti, dicontratti anomali o irregolari, del diffondersi di lavoro autonomo, sfruttato con compensi umilianti.

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Quotidiano Piemontese e Novajo al Salone del Libro 2014

Via Quotidiano Piemontese


Per la prima volta Quotidiano Piemontese e Novajopartecipano al Salone Internazionale del Libro di Torino, nelle sezione Book to the future dedicata all’editoria digitale e in  alle nuove tecnologie per la fruizione culturale. Il nostro stand è insieme a tre giovani editori digitali emergenti: Asterisk , Informant e Quintadicopertina. Con loro abbiamo organizzato una serie di eventi, di incontri e di presentazioni a cui potranno partecipare tutti. Sarà anche una occasione per conoscerci e parlarci di persona oltre la rete.
Il nostro stand è il K151.

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Il problema non è il culo ma l’Italia, meglio l’informazione fatta con il culo

In questi giorni in cui in questo ameno paese che si chiama Italia continuano a succedere cose incredibili per un paese normale,  gruppi di personaggi che non hanno nulla da fare di meglio si sono accapigliati per una ironica esposizione dei muscoli glutei finalizzata a dimostrare il circolo vizioso della comunicazione italiana. I fatti sono raccontati mirabilmente nel post che leggerete di Alessandro Gilioli.

Dei tanti ricordi dell’amicizia con Paola Bacchiddu, mi viene in mentre un incontro di qualche anno fa in stazione Centrale a Milano. Sembravamo due percolosi BR che discutevano di nascosto della terrificante situazione nelle redazioni italiane e dei casini che piccoli e grandi delinqunti ci stavano creando. Ma non avevamo mollato e non abbiamo mollato neanche oggi. Abbiamo la schiena dritta, sì quella attaccata sopra il suddetto culo.
Brava Paola. Bel colpo. Hai raccontato con ironia il delirio dell’informazione in Italia. Il problema non e’ il culo ma il suo intorno che si chiama Italia.

Ho un po’ seguito, per amicizia e vicinanza politica, il lavoro che Paola Bacchiddu ha fatto da metà febbraio a oggi come capo della comunicazione della lista Tsipras.

E ho quindi vissuto giorno per giorno, nelle sue telefonate e nei suoi messaggi, le difficoltà enormi all’interno delle quali si è mossa per tentare di raggiungere i suoi obiettivi: primo, far sapere che esisteva questa lista; secondo, comunicare almeno i suoi due o tre punti programmatici fondamentali; terzo, cercare di far capire che le intenzioni con cui questa lista è nata non sono quelle di rieditare per l’ennesima volta un’ammucchiata della sinistra radicale, ma si sta tentando di fare una cosa nuova e diversa anche come approccio mentale e, sì, anche un po’ generazionale.

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