Non so perchè non so per come ma in questo periodo pensavo a Giancarlo Livraghi. Era tanto che non avevo sue notizie. Speravo stesse bene, ma in fondo essendo del 1927 si poteva temere il peggio e mi veniva la pelle d’oca al pensare di scivere le parole che sto per scrivere. Nel dopo pranzo l’occhio è scappato su un messaggio di Twitter che rimandava alla pagina Facebook dell’agenzia che lui aveva fondato. Giancarlo è morto il 22 febbraio.
Ma chi era Giancarlo Livraghi. Anzitutto era un grand’uomo d’intelletto e un gran signore, un uomo di un’apertura intellettuale a 720 gradi. E stato in una prima vita uno dei più grandi del mondo della pubblicità in Italia, Europ e mondo. Molti moltissimi hanno studiato sui suoi libri poi quando internet ha cominiiato i primi passi in Italia ha iniziato a occuparsene a tempo pieno analizzando fin da subito con lucidità non comune i rapporti fra rete, comunicazione, marketing e impresa diventando una specie di faro per tutti noi. Come scrive Massimo Mantellini. Le cose raccolte sul suo sito web andrebbero salvate ed insegnate nelle scuole. A parlare con lui ci si sentiva come a parlare con un saggio sapiente e accogliente che interpretava le cose con a sua grande esperienza e le declinava sempre sul pratico, sui rapporti fra gli uomini. Il suo sito Gandalf.it (aggiornato il 26 gennaio 2014) contiene buona parte del suo pensiero. Consideratelo un breviario laico della Rete, una specie di summa di cose da tenere a mente quando si parla della comunicazione in Rete. Giancarlo aveva capito tutto dall’inizio. Su Wikiquote ho trovato una citazione di Giancarlo che non conoscevo sulla cultura hacker … Spiega in 5 righe l’apertura intellettuale dell’uomo Livraghi
Il motivo per cui mi interessano gli hacker non è la loro presunta pericolosità. Le esagerazioni di chi si diverte a fare scandalo (o ha qualche sistema di sicurezza da vendere) non sono mai riuscite a convincermi. Ciò che mi interessa è la loro cultura; bizarra fin che si vuole, talvolta intenzionalmente nociva, ma affascinante. Il progresso non solo tecnico, ma soprattutto culturale, spesso fa un salto di qualità grazie a “maniaci estremisti” che si dedicano a qualcosa con una passione ossessiva e così facendo aprono porte impreviste all’innovazione.
Se qualcosa ho imparato e mai abbastanza lo devo a lui, a tante chiacchierate sempre di persona in tanti luoghi della sua Milano. Oggi è una giornata di grande dolore. Grazie Giancarlo, Grazie. Domani cerco di ricordarti in maniera forse meno emotiva
1 commento su “Obituary: Giancarlo Livraghi, addio straordinario grandissimo Gandalf”
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