Lettura utile nei giorni in cui Matteo Renzi pensa ad un governo per l’Italia: non esiste solo Chi comanda Torino, ma Chi comanda Firenze. Lettura utile per tutti i cittadini. Napolitano l’avrà letto ?
In pochi si sarebbero aspettati una sua vittoria alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Firenze nel 2009. L’irruzione in Comune di Matteo Renzi ha segnato infatti un terremoto nei consolidati equilibri cittadini. Il dominio di una certa area del Centrosinistra fiorentino aveva di fatto blindato per anni il sistema di potere locale. Al suo arrivo, Renzi impone a Palazzo Vecchio un vero e proprio cambio della guardia, piazzando tutti i suoi uomini-chiave ma modificando soltanto in parte i poteri invitati a spartirsi la torta. Il tutto, senza scardinare alcune logiche affaristiche. Da quel momento nei salotti del potere fiorentino si susseguono forti tensioni, che coinvolgono anche politici dello stesso partito e schieramento. Già da presidente della Provincia, il sindaco «rottamatore» inizia a muovere le sue pedine per la scalata successiva, quella verso Palazzo Chigi. L’azione amministrativa di Renzi si accavalla così a quella politica, entrambe mirate alla visibilità verso l’esterno, in uno stile non proprio nuovo e molto simile a quello del suo grande estimatore: Silvio Berlusconi.