Internet è un dono di Dio”, ma bisogna fuggire la “comunicazione che ha il prevalente scopo di indurre al consumo o alla manipolazione delle persone” che è “un’aggressione violenta”. Lo scrive Papa Francesco nel suo primo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali sul tema “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”, che viene pubblicato per la festa del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, cinquant’anni dopo il decreto del Concilio Vaticano II sulle comunicazioni sociali, “Inter mirifica”, che aprì le porte della Chiesa ai media. Dal cinematografo dei fratelli Lumière di ieri ai tweet papali di oggi.
Bergoglio, che legge il mondo della “comunicazione in termini di prossimità”, si sofferma molto sugli aspetti problematici dei media. “La velocità dell’informazione – scrive il Papa – supera la nostra capacità di riflessione e giudizio e non permette un’espressione di sé misurata e corretta. La varietà delle opinioni espresse può essere percepita come ricchezza, ma è anche possibile chiudersi in una sfera di informazioni che corrispondono solo alle nostre attese e alle nostre idee, o anche a determinati interessi politici ed economici. L’ambiente comunicativo può aiutarci a crescere o, al contrario, a disorientarci. Il desiderio di connessione digitale può finire per isolarci dal nostro prossimo, da chi ci sta più vicino. Senza dimenticare che chi, per diversi motivi, non ha accesso ai media sociali, rischia di essere escluso”.