Un errore fatale l’ integrazione fra carta e digitale? Lo sostiene Kevin Anderson – un giornalista americano che si è occupato di strategia digitale per il Media Development Investment Fund, il Guardian e la BBC. In un articolo su TheMediaBriefing Anderson ricorda che, pur avendo ricevuto ripetuti stimoli a svegliarsi e a rispondere alla rivoluzione che la travolgeva, l’ industria dei giornali, come la gran parte dei settori industriali travolti dall’ innovazione, ha sbagliato le strategie da adottare. E spiega che, invece, i risultati migliori in termini economici sono stati realizzati proprio dalle aziende che hanno scelto la separazione, anche sul piano aziendale, fra il settore tradizionale e quello innovativo. Fra di esse il gruppo Schibstead in Scandinavia e il Deseret in Usa.
L’ autore cita in particolare Clark Gilbert, docente di giornalismo ad Harvard, che, insieme a Clayton Christensen, ha applicato ai quotidiani il famoso ‘’Dilemma dell’ innovatore’’. Gilbert, sostiene Anderson, aveva avuto anche la prova statistica del fatto che i dirigenti delle testate quotidiane avevano ricevuto dei segnali che l’ integrazione digitale-tradizionale non avrebbe potuto essere la risposta ai loro problemi. In realtà, era esattamente la cosa sbagliata da fare.Secondo Gilbert, in particolare, ‘’i siti che hanno tenuto separate le loro redazioni online da quelle del giornale cartaceo sono stati più di due volte più innovativi rispetto a quelli che sono rimasti integrati nel giornale. E, cosa ancora più importante, questi siti hanno guadagnato il 60% in più di penetrazione nel mercato!’’