La corazzata di carta della Fiat sta diventando una barchetta in un mare in tempesta. In un’infuocata assemblea a “La Stampa”, l’altro giorno è stato annunciato per il prossimo anno la necessità di liberarsi di un po’ di zavorra per continuare a navigare ancora qualche mese. Ovvero la necessità di buttare a mare 32 giornalisti per alleggerire un deficit di 25 milioni. La redazione non l’ha presa bene. Anche perché Elkann il giorno precedente questa funesta comunicazione nei saluti di Natale aveva detto che si poteva resistere ancora per un anno senza andare in perdita. Il giornale ha ben tre corrispondenti negli Stati Uniti a cui si aggiunge Gianni Riotta riapprodato al quotidiano dopo la fantastica direzione del Sole 24Ore. E questo innervosisce i poveri redattori che si vedono con la corda al collo. Ancora non sono stati fatti i nomi di chi finirà nelle gelide acque però si pensa a vicedirettori e firme illustri.
Dopo le grandi manovre di comunicazione per lanciare la nuova sede con redazione circolare, le mostre sulle elezioni usa e altre inziative consimili ecco la cruda realtà del baratro.