Se in un’altro paese civile il presidente di una delle camere dicesse esplicitamente di fare una legge contro un partito lo processerebbero subito ….
Via Agn Kronos
Alla fine la legge elettorale si farà, anche perché ”altrimenti altro che 30%, Grillo arriva all’80%”. Parola del presidente del Senato Renato Schifani che aggiunge: ”Spero che il mio ottimismo in breve si trasformi in certezza. Ci sono dei notevoli margini per pensare che a breve si possa arrivare ad un’ampia intesa tra le forze parlamentari”, spiega Schifani.
”Tra i partiti – dice il presidente del Senato – c’è una fase estremamente delicata e costruttiva. I partiti con grande responsabilità stanno facendo in modo che il provvedimento arrivi presto in Aula. I tempi sono brucianti – ha concluso Schifani – ma i partiti se ne stanno facendo carico responsabilmente perché, ad un certo punto, le lancette si dovranno fermare”. ”Sono al lavoro sulla legge elettorale per i cittadini, ce la sto mettendo tutta, è quello che ci chiedono in tanti. Ce la facciamo, se no Grillo altro che al 30%, va all’80%”, ammonisce Schifani.
E il leader del Movimento 5 Stelle dal suo blog attacca: il “cambiamento della legge elettorale in corsa” con l’inserimento del “tetto del 42,5% per il premio di maggioranza per impedire a tavolino la possibile vittoria del M5S e replicare il Monti bis” è un “colpo di Stato”.
Grillo se la prende con la Ue che “tace. Chissà forse ci farà una multa per divieto di sosta a Montecitorio”. “La Commissione europea – incalza – per la democrazia attraverso il diritto ha sancito nel 2003 che ‘gli elementi fondamentali del diritto elettorale e in particolare del sistema elettorale, la composizione delle commissioni elettorali e la suddivisione delle circoscrizioni non devono poter essere modificati nell’anno che precede l’elezione, o dovrebbero essere legittimati a livello costituzionale o ad un livello superiore a quello della legge ordinarià. C’è del marcio a Bruxelles”.