Beppe Grillo descrive compiutamente parte dell’illegalità dell’informazione italian

Probabilmente nessun giornale riprenderò il post sul blog di Beppe Grillo con titoloni … Chissà perchè ? :-)) Dal Blog di Beppe Grillo

“Dove vanno a finire i soldi che lo Stato da ai giornali? Di sicuro non servono a pagare i giornalisti. Anzi. Perché in Italia tranne rare eccezioni fare il giornalista significa rassegnarsi ad una vita da precario.
Se c’è un microcosmo lavorativo che riassume tutti i difetti del sistema Italia è quello del giornalismo. E allora, dove finisce il finanziamento pubblico? Nei mega stipendi a direttori, capiredattori, amministratori delegati e a tutte quelle penne illustri (?) che si ergono a guide morali che da anni non portano un straccio di notizia, ma commentano, avvertono, monitano.
Vi hanno detto che la libertà di stampa è minacciata dalla mafia, da Berlusconi, dalle mille leggi bavaglio. Minchiate. La libertà di stampa è minacciata dalla miseria in cui vivono e lavorano migliaia di giornalisti sfruttati: dagli editori, dai direttori e, infine, dai loro stessi colleghi assunti con contratto a tempo indeterminato che quando scioperano, protestano, denunciano è solo per i loro privilegi di giornalisti professionisti e assunti mentre gli altri muoiono di fame. Facciamo un esempio.

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Scontro fra titani: Iacopino vs Beppe Grillo

Dal sito ODG

Il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, ha così commentato le dichiarazioni del leader del Movimento 5 stelle:

“Beppe Grillo usa il web per le sue battaglie politiche, puntando a portare il M5S in Parlamento. È suo diritto, incontestabile e incontestato. Il diritto che non ha è di ricorrere, con altri termini rispetto a quelli usati da leaders politici che critica, alla denigrazione degli altri, conseguenza inevitabile del suo ragionare per mucchi. Gli insulti ai giornalisti rientrano in uno stantio repertorio di chi considera liberi solo quanti scodinzolano perfino davanti alle sciocchezze che non solo in agosto vengono dette. Se Grillo ha nomi, e prove, di chi si “vende l’anima” tra i giornalisti li faccia. Vedrà che l’Odg saprà agire tutelando il diritto dei cittadini alla verità. Abbia rispetto per chi guadagna anche molto meno di 15, 20 euro ad articolo. Sono in migliaia che onorano questo dovere costituzionale ogni giorno. Nel silenzio di troppi, anche di Grillo che potrebbe denunciare le vergogne delle quali si rendono responsabili gli editori, ma invece preferisce “stare sugli spalti” come quanti restavano a guardare nel maxi processo. Qui non è un “incontro tra la Procura di Palermo e la mafia”, ma una guerra tra “i ladri di sogni e di verità”, che ci sono tra gli editori, e i diritti dei cittadini. Grillo aggiusti il tiro, dimostri di voler capire che cosa accade nel mondo dell’informazione. Se lo desidera siamo pronti a fornirgli ogni elemento utile. Senza bisogno di cercare la luce dei riflettori”. Ecco quel che aveva dichiarato Beppe Grillo:

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Decodificare i concetti: il nuovo TorinoSette

La presentazione del nuovo TorinoSette Perché così è il giornale che state leggendo: un giornale completamente rinnovato, eppure fedele alla sua ultraventicinquennale tradizione. Le novità cominciano dalla collocazione al centro del quotidiano, che fa di «TorinoSette» una componente ancor più integrata al grande servizio informativo reso da «La Stampa». L’altra rivoluzione che salta agli occhi … Leggi tutto

Meno burocrazia per i giornali online

Via QP

Il Parlamento ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto editoria che limita i vincoli burocratici a carico dei piccoli periodici online e che prevede diverse gestioni della pubblicità online per gli operatori del settore.

Con la “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 maggio 2012, n. 63, recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale” dunque, come già visto, diminuiscono per le piccole testate online “realizzate unicamente su supporto informatico e diffuse unicamente per via telematica, i cui editori non abbiano fatto domanda di provvidenze, contributi o agevolazioni pubbliche e che conseguano ricavi annui da attività editoriale non superiori a 100.000 euro” gli obblighi burocratici, dal momento che non dovranno registrarsi al tribunale e al registro degli operatori di comunicazione (ROC), né a quelli sulla titolarità dell’impresa previsti dall’articolo 5 della legge 8 febbraio 1948 n.47, dall’articolo 1 della legge 5 agosto 1981, n. 416, dall’articolo 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62 nonché dalla delibera dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 666/08 del 26 novembre 2008.

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L’importanza di essere uno stronzo ovvero piccole istruzioni per difendere i diritti dei ciclisti

Durante le recenti vacanze (deliziose) nel Conero mi trovavo in bicicletta sulla pista ciclabile che costeggia la spiaggia. Pedalando, pedalando intravvedo all’orizzonte una automobile clamorosamente ferma sulla pista ciclabile. Arrivo sul posto e vedo il guidatore della stessa che sta parlando con altri energumeni. Mi fermo. Lo guardo. Mi guarda. Gli dico: “Scusi, ma sa … Leggi tutto