Con 454 voti favorevoli, 22 contrari e 15 astenuti l’Aula di Montecitorio ha approvato in via definitiva il decreto che contiene norme per il riordino dei contributi alle imprese editrici. Il provvedimento è ora legge dello Stato.
Tra le novità contenute nel decreto l’innalzamento della percentuale di vendite necessaria per accedere ai contributi, che deve essere pari, rispetto alle copie distribuite, ad almeno il 25% per le testate nazionali. Per le testate locali, invece, il rapporto tra copie tirate e copie vendute in edicola deve essere almeno del 35%. Ancora, abbassamento anche del numero di regioni in cui bisogna distribuire la testata per essere considerati periodico a tiratura nazionale: da 5 regioni a 3. Tra i requisiti di accesso sono inserite anche la previsione di un numero minimo di giornalisti dipendenti e , per le cooperative di giornalisti, la mutualità prevalente.
Mese: Luglio 2012
Il bosone di Higgs spiegato a tutti quelli che ci vogliono capire qualcosa
Un bellissimo articolo divulgativo di Gravità Zero Provo un certo timore all’idea di procedere nella scrittura di questo articolo, per me non è un compito facile. In questi giorni ho letto molto di quel che è stato scritto, ho ascoltato molto, anche sciocchezze e sempre di più ho la sensazione che al quadro generale continui … Leggi tutto
Cronache piemontesi editorial giornalistiche: sentirsi alla frutta e ammettere di esserlo
Leggendo l’ultimo capoverso vala anche la pena di notare che il problema non è di “superare l’attuale squilibrio tra televisione e carta stampata”, ma di eliminare l’intollerabile truffa che permette di vendere pubblicità su carta stampata senza sapere quanto rende, mentre sul web è tutto misurabile e per questo il valore della pubblicità online e’ tenuto basso strumentalmente.
L’editrice “La Stampa”, così come le principali aziende editoriali italiane, lamenta dall’inizio dell’anno un significativo calo degli investimenti pubblicitari e una altrettanto significativa perdita nel numero delle copie vendute e nulla autorizza a immaginare che la situazione possa migliorare nella seconda parte del 2012. Una crisi del mercato editoriale, che non è esagerato definire epocale, alla quale le aziende stanno rispondendo con provvedimenti tampone come la riduzione delle pagine, senza mostrare però una visione di prospettiva.
Il Comitato di Redazione della Stampa e l’Associazione Stampa Subalpina pensano che il tempo a disposizione per rispondere alla crisi con misure efficaci e strutturali sia sempre più ridotto. Da subito, accanto alla trattativa per il rinnovo del contratto, va avviato un confronto senza pregiudiziali con la Fieg per arrivare a definire un nuovo modello produttivo per la carta stampata. In questo campo, anche provvedimenti apparentemente secondari ma comunque capaci di produrre risparmi notevoli come la chiusura anticipata delle pagine, possono essere presi solo nel quadro di intese generali tra le aziende.
Dig.it memories (2)
Due giorni a discutere di giornalismo digitale a Firenze, per Dig.it, un evento che ha riunito più o meno tutte le “teste pensanti” del web e della professione. Difficile trovare un momento di maggior approfondimento su tutte le tematiche e le problematiche che intrecciano le “frontiere digitali” del giornalismo. Tecniche, ruolo dei professionisti, accesso alla professione, modelli economici, prospettive, sul tavolo c’era davvero tutto e le discussioni sono state intense e ricche. Quello che rimane, però, è la sensazione che tutto questo sia sbagliato in origine. Non certo la necessità di approfondire temi e problemi, che pure ci sono e spesso gravi e complessi, quanto il fatto stesso di dover, ancora oggi, pensare a un “giornalismo digitale” che, per definizione, si contrappone a quello “tradizionale”.
Nel denso flusso di twitter che ha accompagnato la manifestazione di Firenze, del 4 e 5 luglio scorsi, uno, a mio parere, spicca sugli altri: “siamo rimasti a due anni fa”. Una sintesi brutale, se volete, ma aderente alla realtà. Due anni fa, infatti, e negli anni precedenti, si parlava degli stessi temi, in una sorta di battaglia che vedeva da una parte i colleghi garantiti delle grandi testate “tradizionali”, con accanto schierati sindacato e ordine, arroccati sull”‘hamburger hill” della professione, rintuzzare l’assalto delle truppe di “nuovi giornalisti” digitali, dei sostenitori delle forme di “giornalismo dal basso”, del “citizen journalism”, dell’informazione partecipata e, soprattutto dei giovani che tentavano di forzare le difese e iniziare a fare questo mestiere, chiedendo una cosa semplice: essere retribuiti il giusto.
Lunedì internet non è collassato (e tutti quelli che ci capiscono qualcosa se lo aspettavano sereni)
Fino da domenica si susseguivano messaggi terroristici circa il futuro quasi del mondo per il lunedì nero dei conputer in rete. In effetti non è successo quasi nulla come ampiamente previsto da Paolo Attivissimo, con successivo aggiornamento …
“Internet oscurato da un virus – lunedì il rischio Apocalisse”. Il rischio imbecillità, invece Repubblica ce lo offre subito, con titoli assurdi e spudoratamente falsi come questo.
Non ci sarà nessuna Apocalisse o oscuramento globale di Internet lunedì. Molto, molto più banalmente, quei pochi che hanno il computer ancora infettato dal malware DNS Changer non potranno più accedere a siti Internet da lunedì. Tutti gli altri continueranno a navigare come sempre. Fine della storia.
Se vi interessano i dettagli tecnici, ho scritto un articolo apposito per la Radiotelevisione Svizzera che spiega anche come verificare se per caso siete infetti da DNS Changer.
Le probabilità che lo siate sono minime. Secondo i dati più recenti, in Italia ci sono circa 26.000 computer (Windows o Mac) tuttora infetti da questo malware; in Svizzera sono meno di milleseicento. In totale, gli infetti nel mondo sono circa 300.000. Fate comunque il test; male non fa.
La scienza italiana fra bosone di Higgs e spending review
Via Silvia Bencivelli Avrete notato la coincidenza. Si festeggia per il bosone di Higgs e si piange per la spending review. Io c’ero, alla sede dell’Infn, mentre si stappava lo spumante. La fisica italiana nel mondo faceva la ola, ci si poteva aspettare che da un momento all’altro Fabiola Gianotti corresse sotto la rete a … Leggi tutto
Caro Santoro ora che lavori per la7 ridacci i nostri soldi
Effetti collaterali del crowdfounding Via ZeusNews Finalmente Santoro ha deciso: dall’autunno sarà una delle star di La7, quasi una ciliegina sulla torta della Tv che Telecom Italia ha deciso di vendere. La trasmissione Servizio Pubblico abbandona quindi il web (e il network di Antenna 3) per trasferirsi a La7. Ma molti in Rete protestano contro … Leggi tutto
Paola Ferrari querela Twitter. Come una giornalista riesce a farsi del male da sola
La giornata di ieri di Dig.it è stata turbata dalle rumorosissisime risate dei partecipanti per la notizia che Paola Ferrari vuole citare per diffamazione Twitter. I rumore in sala era solo piccola parte dell’ilarità che la notizia ha suscitato in retePer la serie come fa una giornalista a peggiorare la sua situazione con le sue proprie mani ? (Via Agi)
Epiteti anonimi e offensivi, alcuni dei quali irripetibili, con pesanti allusioni fisiche, insulti riferiti all’eta’ e a presunti rifacimenti estetici. E’ stata la “compagnia” indesiderata sulle pagine di Twitter per tutta la durata della conduzione della trasmissione ‘Stadio Europa’ sugli schermi Rai dedicata a Euro2012, e ora Paola Ferrari ha deciso di dire basta e di fare causa. La giornalista tv, conduttrice della Domenica Sportiva e volto di punta di Rai Sport, sta per citare il social network Twitter per diffamazione chiedendo un maxi risarcimento che, se ottenuto, andra’ totalmente a favore delle famiglie delle vittime del terremoto in Emilia. “Lavoro nel giornalismo da piu’ di 30 anni e da 20 in Rai – ha confidato a Klauscondicio, il programma di Klaus Davi su YouTube – e ho sempre accettato le critiche, anche quelle piu’ dure e a mio avviso immotivate, ben sapendo che fanno parte del gioco.