Questo modesto blog appoggia caldamente la candidatura di Stefano Quintarelli a presidente di Agcom (anche se il cuore è triste per lo splendido lavoro che Stefano potrebbe fare per il Sole 24 Ore). Via Wired
Più di 9.300 firme raccolte in un fine settimana: la Rete ha scelto il suo candidato alla presidenza dell’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ( Agcom). Il nome è quello di Stefano Quintarelli, pioniere dell’universo virtuale (e commerciale) nostrano con la fondazione di I.NET nel 1994, imprenditore, informatico e attualmente alla guida dell’anima digitale de Il Sole 24 Ore. Una candidatura tecnica, come l’ha definita ieri Massimo Sideri sul Corsera nel lanciare la notizia e confermare che la proposta è arrivata sulla scrivania del ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera.
Ma perché scegliere Quintarelli? Perché è un tecnico, un professionista, che non si limita a sapere di cosa parla, ma che in questi anni ha costruito e condiviso dando un’impronta precisa e dai confini netti al suo approccio. Il coinvolgimento diretto in iniziative come Oilproject, ciclo di lezioni internamente online, e Agenda digitale, prima chiamata per lo sviluppo tecnologico della Penisola, è un esempio. Le presa di posizione e la profonda conoscenza in materia di ritardo tricolore sulla banda larga un altro – in questo articolo il suo racconto in video. Il lato commerciale della medaglia, nel suo curriculum la fondazione di cinque realtà, lo rende interlocutore perfetto degli attori toccati dall’attività dell’Agcom e con interessi in gioco. Le energie spese in favore della neutralità della Rete e della condivisione digitale delle informazioni potrebbero rivelarsi cruciali in un futuro prossimo in cui il profilo dell’economia e degli avvicendamenti virtuali verrà (ri)definito.
La partita è aperta dallo scorso 8 maggio, quando è scaduto il mandato della squadra capitanata da Corrado Calabrò. Secondo quanto previsto dalla legge Maccanico del 1997, la nomina del presidente dell’Authority spetta direttamente al presidente del Consiglio. Oltre al nome di Quintarelli, è stato fatto quello di Antonio Catricalà, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri ed ex presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Le camere inizieranno a parlarne questa settimana all’insegna, ha assicurato Passera in occasione della presentazione della relazione di fine mandato dell’era Calabrò, di ” trasparenza e meritocrazia”. E c’è lo zampino, anzi la zampata, delle Nazioni Unite, che hanno chiesto all’esecutivo nostrano di portare avanti la pratica nel modo più limpido possibile. Anche la Open Media Coalition si è espressa in questo senso, auspicando la pubblicazione dei curricula dei candidati. In gioco, oltre alla poltrona di presidente, i banchi dei commissari, dimezzati dal decreto Salva Italia. Proprio Quintarelli aveva espresso sul suo blog perplessità in merito ai nuovi equilibri che si stanno andando a delineare e che consegnano alla maggioranza parlamentare pieno potere nell’atto dell’elezione dei quattro.