Earrivata la sentenza definitiva della Corte di Cassazione sul caso di Carlo Ruta, condannato in primo e secondo grado per stampa clandestina e oggi assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste”. La III Sezione della Corte di Cassazione ha emesso una sentenza molto attesa e pone cosi fine a cinque anni di dibattiti sulla natura dei blog giornalistici e se devono essere obbligatoriamente registrati presso l’apposito registro delle testate editoriali, se non si vuole commettere il reato di stampa clandestina: “Chiunque intraprenda la pubblicazione di un giornale o altro periodico senza che sia stata eseguita la registrazione prescritta dall’art. 5, è punito con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a lire 500.000. La stessa pena si applica a chiunque pubblica uno stampato non periodico, dal quale non risulti il nome dell’editore né quello dello stampatore o nel quale questi siano indicati in modo non conforme al vero” (legge n. 47 del 1948).Per la Cassazione i blog, anche di informazione, non rientrano nei prodotti editoriali della legge sull’editoria e non devono essere registrati e non sono stampa clandestina.