Nel nostro Paese le testate nate esclusivamente online di respiro nazionale sono molto poche: per anni il mercato è stato dominato da Dagospia, che, a partire dal 2000, è stato per almeno 10 anni il solo esempio, nonostante la sua connotazione tutta dedita a gossip e notizie dai corridoi di palazzo. Dal 2010, con la nascita de Il Post e di Lettera43, e dal 2011, con l’arrivo di Linkiesta, anche l’Italia si è aggregata al resto d’Europa, presentando valide testate giornalistiche online molto più tardi rispetto agli altri Paesi. Per loro, la difficoltà è stata anche maggiore rispetto alle colleghe tedesche o francesi, arrivando in un Paese in cui le testate cartacee tradizionali dominano il mercato anche dell’online, dove il sistema di informazione televisivo è ancora più forte rispetto a quello cartaceo e internet. Per i tre casi esaminati in Italia, come sostengono gli autori della ricerca è ancora molto presto per capire se e quali sopravviveranno o cambieranno il sistema dei media italiani. Spiccano anche le differenze tra le singole testate: un giornalismo di denuncia per Linkiesta, con pochi lettori e una redazione scarna, pochi giornalisti e una copertura globale per Il Post, un po’ a modello di super-blog, capitali forti iniziali e una redazione molto estesa invece per Lettera43, impegnata peraltro a diversificare lanciando nuovi canali e testate verticali nei prossimi tempi.
Mese: Aprile 2012
Una tesi sul precariato giornalistico
Via LSDI Quando ho deciso di scrivere la mia tesi di laurea sul precariato giornalistico sapevo bene che sarei andata incontro a molte ostilità e silenzi, quasi omertà in alcuni casi. Sono davvero pochi i giornali che parlano di questa realtà, pochissimi quelli che vogliono sentirne parlare e questo perché è un’abitudine talmente tanto consolidata … Leggi tutto
Lo sterco dell’editoria italiana viene piano piano a galla
Via Dagospia A soli 2 anni dall’ultimo stato di crisi Francesco Gaetano Caltagirone, l’uomo più liquido d’Italia, si appresta a farne un altro nei suoi giornali, dove non investe un euro ma attraverso i suoi manager punta solo a tagliare posti di lavoro. Il progetto è di prepensionare 12 giornalisti a Il Mattino e 28 … Leggi tutto
Libero si compra Virgilio: ecco il super maxi gruppo editoriale on-line italiano
Via Zeus News Ormai sembra che i giochi siano fatti: sarà l’ex proprietario di Wind, l’egiziano Naguib Sawiris, ad acquistare da Telecom Italia la web company Matrix che gestisce il portale Virgilio e il sito dell’Elenco Abbonati 1254. Il gruppo editoriale L’Espresso si sarebbe invece dichiarato non interessato. Sawiris, con la sua Orascom, attualmente gestisce … Leggi tutto
Il manifesto dei nomadi digitali
Via Nomadi Digitali
Le interviste inutili
Via Linkiesta La lettura domenicale dei quotidiani ci regala tre interviste. Ovviamente, come sapete, le interviste sui grandi giornali ai cosiddetti leader non sono frutto di improvvisazioni, sono concordate. E “uscire” di domenica è frutto di un ragionamento, di una scelta meditata. L’obiettivo, come si dice in gergo giornalistico, è cercare di dare respiro ai … Leggi tutto
Sopravvivere è un successo per il giornalismo nativo digitale
La difficile vita dei cittadini del comune di Fucking
Via la Vanguardia El alcalde de la región austriaca de Tarsdorf, situada a unos 350 kilómetros de Viena y a la que pertenece el municipio de Fucking, ha aceptado iniciar un debate ciudadano para decidir si el pueblo cambia de nombre. La decisión del primer edil ha sido la respuesta a una solicitud planteada por … Leggi tutto
Il 25 aprile del giornalismo italiano
Dal sito del Festival del Giornalismo
Questo è stato l’anno in cui i freelance e i precari sono finalmente diventati protagonisti del dibattito sul lavoro giornalistico in Italia, evidenziando la necessità di porre maggiore attenzione ai diritti dei giornalisti e alla legalità della professione.
A Perugia, in occasione del Festival del Giornalismo si incontreranno per la prima volta, i giornalisti precari nelle loro diverse anime. All’incontro, aperto a tutti i partecipanti al festival, ci saranno i portavoce e rappresentanti dei vari coordinamenti e movimenti di giornalisti precari e freelance italiani. L’obiettivo del meeting è di descrivere il mondo professionale e umano in cui si trovano a lavorare i giornalisti freelance italiani, fotografando non solo la realtà lavorativa di provenienza ma anche il malessere generale che vive il mondo dell’informazione e del giornalismo in Italia.