Il presidente dell’Odg Iacopino scrive una lettera al direttore della Stampa mischiando serio e faceto, cose importanti e artifici retorici in una specie di sindrome nimby del giornalismo italiano. L’ordine concettualmente ha un senso, ma fino adesso ha fatto pochissimo di quello che avrebbe dovuto nel passato e nel presente, tutelando ricchi e potenti piuttosto che lo stato di diritto. Una soluzione ci sarebbe: un governo tecnico del settore fatto da persone che arrivano dal campo, senza pregressi nel settore e nelle sue mafiette.
Caro direttore, Sono un lobbista. Lo confesso. Un lobbista del diritto dei cittadini ad avere una informazione non solo libera (e sarebbe gran risultato perché è obiettivo non completamente raggiunto) ma rispettosa delle persone, della loro vita, della loro sensibilità. E, non ultimo sia chiaro, della verità. È per questo che sono un “lobbista” dell’Ordine dei giornalisti, della sua esistenza e del rafforzamento del suo ruolo. Un esempio, per spiegarmi meglio? Giorni fa, con un infortunio grave, sono state pubblicate su due importanti siti le foto del recupero di quel che restava del corpo di Sarah Scazzi. Una vergogna per tutti i giornalisti. È stato l’Ordine ad intervenire chiedendo che quelle foto fossero rimosse (e ringrazio chi lo ha disposto), annunciando che sarebbero stati avviati procedimenti disciplinari perché quella non è un’informazione che rispetta le regole che ci sono nella nostra professione.