Metà dei giornalisti italiani ritiene che la pubblicità condizioni la linea editoriale delle testate, mentre il 54% è convinto che debbano essere riviste le norme deontologiche che regolano il rapporto fra informazione giornalistica e pubblicità.
Sono i risultati più rilevanti della Ricerca compiuta dal Gruppo di lavoro su Qualità dell’ informazione e pubblicità del Consiglio nazionale dell’ Ordine dei giornalisti insieme al LaRiCA1** dell’ Università di Urbino Carlo Bo, dall’équipe di ricerca costituita da Giovanni Boccia Artieri, Luca Rossi e Stefania Antonioni.
L’ analisi mette in rilievo il progressivo accentuarsi della complessità del rapporto informazione/pubblicità, determinato dai mutamenti profondi che hanno investito in questi decenni tutta la macchina della produzione giornalistica, e segnala alcune rilevanti criticità. Indicando la necessità di un grosso lavoro di formazione delle giovani generazioni di giornalisti (che ormai i capi delle redazioni non riescono più a svolgere) e di una campagna di rilancio dei principi etici accompagnata dall’ adozione di sanzioni più severe e più efficaci.
”Informazione e pubblicità, relazioni pericolose?”. Il 27 gennaio a Milano ci sarà un Incontro sulla Ricerca realizzata dal Gruppo di lavoro ‘’Qualità dell’ informazione e pubblicità’’ dell’ Odg e dal Laboratorio di ricerca sulla Comunicazione avanzata (LaRiCA) dell’ Università di Urbino. Presso il Circolo della Stampa- Milano (Corso Venezia 48, Sala Bracco, ore 10,30-13,30)
Relazioni
– Giornalisti sotto auto-osservazione: una inchiesta nelle redazioni ; Giovanni Boccia Artieri (presidente del Corso di laurea in Scienze della Comunicazione, Urbino)
– Rivedere le norme etiche? Michele Urbano (consigliere nazionale dell’ Ordine)
– Relazioni pericolose?; Nicolo’ Michetti (Ceo di Digital Pr)
– Interventi e dibattito
– Conclusioni; Giancarlo Ghirra (Segretario del Consiglio nazionale dell’ Odg).