Symantec, uno dei maggiori produttori globali di antivirus e prodotti per la sicurezza informatica, è stata denunciata. L’accusa, avanzata negli Stati Uniti, è di spingere gli utenti all’acquisto dei propri software diffondendo falsi allarmi circa la presenza di minacce nei PC dei clienti. La causa, che potrebbe diventare un class action, è stata promossa da James Gross, di Washington, presso la Corte distrettuale di San José in California.
Secondo Gross, Symantec avrebbe utilizzato una tattica appositamente concepita per spaventare gli utenti dei prodotti di sicurezza quali come Norton Utilities, PC Tools Registry Mechanic e PC Tools Performance Toolkit. Secondo l’accusa, i report dei software di Symantec darebbe sempre risultati sbagliati e dannosi, indipendentemente dall’esistenza di rischi reali.
«Il software» – si legge nella documentazione depositata presso il tribunale – «dà informazioni falsamente allarmanti ai consumatori, ventilando rischi elevate di errore, lanciando falsi allarmi sui rischi per la sicurezza e la privacy del sistema». Gross continua: «Lo scareware – cioè il “software della paura” – non effettua alcuna valutazione sul sistema dell’utente, e nemmeno sui presunti errori scoperti».
A smontare le speranza di Gross pensa però Andy Kellett, senior analyst di Ovum, il quale sostiene che l’accusa è difficile da provare: «È un’accusa curiosa, e contiene molte incognite: come si fa a dimostrare che Symantec è nel torto?».