Mese: Dicembre 2011
In Piemonte gli Open Data sono per legge
Via QP Buone notizie dal Consiglio Regionale del Piemonte che oggi ha approvato all’unanimità l’attesa legge sugli Open Data. In pratica da oggi i dati della Regione Piemonte saranno accessibili a tutti i cittadini e utilizzabili. La novità è una vera e propria rivoluzione nella gestione dei dati della nostra amministrazione locale. I relatori della … Leggi tutto
ITALIC n. 8: fede, speranza, contemporaneità
Nel nuovo numero di dicembre/gennaio: alla faccia di chi lo dava per morto, fra chi crede per tradizione, nuovi italiani che adottano vecchi culti e altre religioni, Dio è più popolare che mai. Più dell’80% degli italiani si dichiara credente, e il bisogno di sacro rimane fortissimo.
Disperazione di massa per morte di tiranno
Da apprezzare l’allineamento perfetto dei coreani infranti per la morte del loro tiranno
La crisi economica for dummies in radio
Un ottima idea di Radio 24 per spiegare la situazione economica agli italiani Martedì 20 e mercoledì 21 Dicembre Radio 24 vi da una mano a capire la crisi. Due giornate di programmazione speciale per spiegarvi cosa sta accadendo: le informazioni, gli approfondimenti, i consigli degli esperti, il quadro internazionale, le Borse. Due giornate dedicate … Leggi tutto
L’anno della protesta
Secondo Time la persona del 2011 è colui che protesta. La scelta è decisamente azzeccata dopo tutto quello che è accaduto in molti paesi del mondo. La scelta è però anche profetica perchè visto quello che ci aspetta nel 2012 e quello che succederà come effetto nell’ambito sociale, ci saranno molti altri focolai di protesta. … Leggi tutto
La fine del TG1 in un ebook
Via Europa Quotidiano A novembre 2011 il Tg1 diretto da Augusto Minzolini, con il 22,07 per cento di share, tocca il punto più basso degli ascolti nella storia della testata. Francesco Siliato analizza per Europa le ragioni del tracollo e racconta, direttore per direttore, gli alti e bassi del primo telegiornale. Scarica gratuitamente l’ebook La … Leggi tutto
Cinque domande sull’epurazione dei pubblicisti
L’Ordine dei Giornalisti per anni ha avuto la stranezza abissale di avere due tipologie di figure professionali: i giornalisti di serie A e di serie B: i professionisti e i pubblicisti. Per anni i pubblicisti sono proliferati perchè al sistema servivano voti, carne da macello e numeri. Il sistema andava rivisto e ristrutturato da tempo facendo uscire di fretta “i mercanti dal tempio”, ma non si è fatto nulla per una redenzione morale. Ora arriva la mazzata, non inattesa, delle liberalizzazioni a venire e inizia “la grande rivoluzione” in cui terrorizzati i portatori di privilegi cercheranno di salvare il privilegio. Ma ora i topi stanno per uscire dalle tane e i gatti li mangeranno.
Qualche quesito sull’evoluzione delle cose di Stefano Tesi
Che fine, professionalmente parlando, faranno gli 80mila colleghi, non è dato sapere. Qualcuno propone di relegarli in un albo “ad esaurimento”, come i Cavalieri di Vittorio Veneto, ma senza medaglie al merito.
I diretti interessati (o meglio, chi all’OdG formalmente li rappresenta) ovviamente alzano le barricate e difendono anche le poltrone, i privilegi, le diarie e le indennità di un fortino in un tutta onestà non sempre difendibile. Tanto da indurre un commentatore (qui) a parlare di “Ordine prigioniero dei pubblicisti”.
Beh, contrariamente ad altri colleghi ho preferito pensarci bene prima di affrontare l’argomento, che mi pare assai più complesso e spinoso di quanto sembri.
E non mi sono unito al coro di chi per istinto, e forse un po’ superficialmente, ha gioito per questa paventata abolizione dicendo che finalmente non si ritroverà più accanto, nel mestiere, a dopolavoristi e signore bene.
Mi pare una posizione, sebbene comprensibile, miope e ingenerosa, ma soprattutto un po’ avventata, priva degli scrupoli che ci si dovrebbero fare quando si prendono decisioni destinate a incidere pesantemente sulla vita e sul futuro lavorativo delle persone.
Preferisco invece farmi e porre ai lettori alcune domande.
Edicole e relazioni di potere
Un post sullo sciopero degli edicolanti dopo Natale ha aperto un interessante dibattito sul blog. Ora arriva anche l’intervento del guru di settore: Il Giornalaio. E’ difficile stabilire cosa effettivamente accadrà ma ho deciso di parlarne comunque, sia per rendere giustizia al nome di cui si fregia questo spazio che per fare chiarezza su un … Leggi tutto
Obituary: Cesaria Evora
E’ morta Cesaria Evora, un pezzo di storia della musica
Futuri probabili dell Ordine dei giornalisti
Il maestro Franco Abruzzo disegna il futuro dell’ODG a partire da vari fenomeni in corso d’opera.
Poniamo il caso che il Dpr di riforma della normativa avvenga entro il 13 agosto. Il Dpr dovrà recepire i principi di cui abbiamo appena parlato. In questo caso l’Ordine dei Giornalisti perderà il potere disciplinare (che passerò ai Consigli di disciplina) e non potrà più iscrivere i pubblicisti nell’apposito elenco dell’Albo, in quanto gli stessi non fanno il praticantato e non sono sottoposti all’esame di Stato come condizione vincolante per l’accesso all’Albo. Rimane da verificare il destino degli attuali pubblicisti che potrebbero confluire in un elenco ad esaurimento sul presupposto che il titolo, benché non sia abilitante all’esercizio della professione di giornalista, non si possa togliere a chi lo ha conseguito.
L’Ordine si occuperà dell’esame di Stato, della formazione continua permanente, dovrà disciplinare le società tra professionisti (Stp) e la pubblicità informativa nonché le polizze assicurative per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale.