Quel rivoluzionario di Berlusconi

Il premier al telefono con l’imprenditore: ”Io lascio oppure facciamo la rivoluzione, ma la rivoluzione vera… Portiamo in piazza milioni di persone, cacciamo fuori il palazzo di giustizia di Milano, assediamo Repubblica… Non c’è un’alternativa…”

Il prossimo weekend è ora del Linux Day

Via QP Sabato 22 ottobre si svolgerà, in tutta Italia, il Linux Day. La manifestazione, nata nel 2000 per iniziativa di Italian Linux Society e giunta alla sua undicesima edizione, ogni anno rinnova l’obiettivo di estendere la conoscenza e la consapevolezza di Linux e del software libero, ovvero quella categoria di applicazioni per computer il … Leggi tutto

Monopolio fotografico quotidiano

Come nota il sempre attento Pazzoperrepubblica, non è che i quotidiani italiani si siano lasciati troppo andare con la fantasia per scegliere una fotografia da prima pagina per rappresentare le violenze di Roma.

Indignarsi insieme a qualche altro milioncino di persone

Oggi ci indegna. In effetti l’idea meno “politically corect” sarebbe un messaggio a certi personaggi di questo tipo: “ora uscite con le mani alte e se accettate di farvi giudicare da un giusto processo bene, se no veniamo a prendervi“. Compresi nel trattamento anche politici, giornalisti, imprenditori, … Sono già centinaia le organizzazioni nazionali e … Leggi tutto

Nel 2012 la pubblicità online supererà la carta anche in Italia

Zitta zitta, buona buona, la pubblicità online sta superando in Italia quella cartacea … (via il Sole24Ore)

Piange la “carta” ma vola l’online. Se la torta della pubblicità si assottiglia sempre di più per periodici e quotidiani, su internet la marcia degli inserzionisti comincia a far tremare i polsi a tutti gli altri media. Televisione compresa, anche se le cifre sono ancora molto distanti: il piccolo schermo raccoglie infatti ancora la metà degli spot su un mercato da quasi 9 miliardi, mentre l’online poco più di un miliardo. Con un risultato che comunque, per il 2012, potrebbe essere eclatante: l’anno prossimo infatti secondo le previsione di Iab, l’associazione dell’advertising interattivo che oggi e domani avrà un forum tutto suo a Milano, internet diventerà il secondo canale per la raccolta di spot proprio dopo la tv, ipotizzando una crescita tra il 10 e il 15 per cento. Saranno superati, quindi, tutti gli altri media, dalla radio alla stampa. Un sorpasso significativo anche dal punto di vista industriale.

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Il coraggio di un direttore di ammettere gli errori

Ci sono dei momenti in cui ci si sente orgogliosi di dare un piccolo contributo a cose importanti. Ieri Peter Gomez, direttore del Fatto Quotidiano online,  ha scritto un preciso e autocritico contributo per spiegare che sostanzialmente la redazione del Fatto Quotidiano digitale e i relativi tecnici avevano fatto degli errori nel mettere su la nuova release del sito e che sarebbero tornati alla vecchia versione in attesa di mettere a punto la release avanzata. Un bel gesto, apprezzato, di dialogo e trasparenza con i lettori. Ben diverso dalle azioni di molti direttori, anche giovani e rampanti, che non amano parlare di quello che succede nelle loro redazioni e che continuano a predicare con retorica ed ex cattedra come fossero papi laici in una società medievale. Come ha dichiarato Arianna Huffington allo Iab Forum: “nella informazione in rete occorre mettersi allo stesso livello dei cittadini – lettori”. Appunto …

Abbiamo sbagliato. Anzi come direttore responsabile del sito ho sbagliato, ed è giusto dirlo chiaramente. La nuova versione de ilfattoquotidiano.it non funziona come dovrebbe. Chi ieri è riuscito a leggerci (durante le poche ore in cui siamo stati in piedi) o ha visto quanto ho scritto su facebook e twitter ha vissuto in diretta quello che è accaduto. A questo punto inutile profondersi in altre scuse agli utenti o agli abbonati. Questo giornale web è nato per dare un servizio ai suoi 400.000 frequentatori giornalieri: scrivere le notizie. Tutte le notizie che siamo in grado di trovare e valutare. Dobbiamo quindi tornare a farlo subito.

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Anima e Ipad

Maurizio Ferraris, un vero genio dei tempi moderni ha sfornato questa estate un nuovo libro

Che cosa c’entra l’anima con l’iPad? In apparenza, niente. La prima è quella fitta di rimorso che ci avvisa che siamo vivi e coscienti, il secondo è l’assoluto tecnologico del momento. Tuttavia, questa strana coppia ha una affinità profonda, perché la tecnica non è aberrazione, ma rivelazione e, come in un corteo, porta alla ribalta una moltitudine di cose antichissime. Quali? Anzitutto la scrittura. Tanto l’anima quanto l’iPad hanno memoria da vendere e sono dei blocchi su cui si legge, si scrive e si archivia. Sì, perché non solo il «pad» di iPad ci ricorda il blocco di carta gialla e rigata reso familiare dai legal thriller, ma la più antica immagine dell’anima, da Platone a Freud, è stata quella della tavoletta di cera, gialla anche lei, la tabula su cui si scrive e si cancella. Questa scrittura, dentro e fuori della mente, è l’origine della coscienza e del mondo sociale.

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