La cosiddetta legge di Pareto, nelle sue interpretazioni, recita che l’80% delle ricchezze è in mano al 20% della popolazione (e che l’80% della povertà è concentrato nel 20% delle persone), ma anche che l’80% delle attività pregiate viene realizzato dal 20% della popolazione lavorativa.
Ci sarebbe potuto anche stare, se almeno il primo 20% avesse un qualche rapporto con il secondo: invece il 20% che innova, che produce, che cambia, che dice la verità, che crede nelle persone… per l’80% della popolazione fa parte dell’80% che viene derubato dal 20% dei disonesti che hanno l’80% della ricchezza.
Non è demagogia; è matematico, perché nessun onesto che si possa veramente ritenere tale può permanere con la coscienza pulita in quel primo privilegiato 20%.