Stefano Epifani via Punto Informatico
Insomma, ad essere inquietante non è un provvedimento che probabilmente (anche) questa volta verrà disinnescato. È inquietante il fatto che la manifesta indifferenza di gran parte degli utenti della Rete, inconsapevoli dei loro diritti e del rischio di perderli, è un segnale forte e chiaro per chi un giorno questi diritti volesse davvero attaccarli. Oggi è un regolamento dell’AGCom, domani non sappiamo quale potrebbe essere lo strumento per limitare la libertà della Rete. Ciò che sappiamo è che chi volesse proporlo sa che potrebbe farlo senza sollevare troppo rumore.
In rosso i riferimenti a Tamarreide, in blu quelli ad AgcomCiò che sappiamo, in ultima analisi, è dove sono gli utenti mentre si discutono le sorti della libertà in Rete. Delle loro libertà. Ce lo dicono i trending topic di Twitter: a parlare di Hanna Montana e di Ciao Darwin. Ce lo dice Google Trend: a cercare “Tamarreide”. E viene il dubbio – parafrasando Andreotti – che difendere la libertà della Rete in Italia non sia difficile: sia inutile.
Grandissimo…..ma siamo sicure che l'italia abbia capito la potenzialità' della rete….io credo che soltanto pochi, purtroppo, capiscano…..povera Italia.