Ma di che cosa si lagna Marchionne ?

Un combattivo Luciano Gallino su Repubblica via Dagospia

Marchionne ha affermato che l´Italia deve cambiare atteggiamento nei confronti di Fiat Auto. L´Italia dovrebbe diventare più comprensiva nei confronti delle sue strategie. Più aperta al nuovo che esse rappresentano in tema di relazioni industriali e di piani produttivi. Da ciò si dovrebbe anzitutto dedurre che i suoi uffici gli passano da tempo una rassegna stampa largamente incompleta.

Una pur rapida scorsa agli articoli pubblicati nell´ultimo anno o due, alle dichiarazioni dei politici, ai comportamenti di due dei maggiori sindacati su tre, porta a concludere che nove articoli su dieci dei maggiori quotidiani, quattro quinti degli accademici, l´intero governo, e perfino gran parte dei politici di opposizione si sono espressi con fervore dalla parte delle strategie di Fiat. Tutti d´accordo: chi critica Fiat si oppone al nuovo che avanza, ai dettami della globalizzazione, allo sviluppo industriale del paese.

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Bike Pride 2001 a Torino

Domani domenica, temporali permettendo, dovrebbe svolgersi il Bike Pride torinese. Un 5-6 mila torinesi con relativa bicicletta con il bloggante in pole position in ciro per la città … sempre maltempo permettendo. Una piccola riflessione: anni fa quando mi vedevano in bici per Torino, la città in cui tutto doveva essere a 4 ruote e … Leggi tutto

Tetes de Bois a impatto zero con la bicicletta

Via Repubblica.it La bicicletta diventa protagonista del primo esperimento di concerto che potrà fare a meno dell’allaccio elettrico, pur garantendo amplificazione e impianto luci. L’idea è dei Tetes de Bois, e non poteva essere altrimenti, visto che da tempo il gruppo romano si è dedicato alla celebrazione del più limpido ed ecologico dei mezzi di … Leggi tutto

La prima promessa (algebrico-simbolica) non mantenuta da Fassino

I cani da guardia “molto aggressivi” del giornalismo piemontese non si sono accorti che in effetti Piero Fassino aveva promesso una cosa e poi ne ha fatta un’altra, ma QP se ne è accorto quasi subito

Aritmetica 1 – giornalisti 0. Fassino non ha affatto mantenuto la promessa del 50% di donne (sono 5 su 12) in Giunta e si è nascosto dietro un artificio retorico-numerico (“metà degli assessori” tentando così di escludere sindaco e vicesindaco dal conto) per nascondere l’evidenza. Ci sono cascati tutti, noi compresi, e ce ne scusiamo con i lettori. Giornali, agenzie e tv di tutta Italia hanno dato credito al peana autointonato dal neo-sindaco Piero Fassino nell’elogiare la propria Giunta comunale composta al 50% da assessori donna, arrivando ad auspicare che questo sia d’esempio in tutta Italia, per le nascenti giunte ‘innovative’ di Pisapia a Milano e di De Magistris a Napoli.

Peccato che quel 50% non esista e che quindi venga serenamente seppellita la prima promessa elettorale di Piero Fassino, quella che potete ancora leggere anche sul suo sito: “Ciò che voglio fare è mettere le donne al centro della città. Per farlo credo sia arrivato il momento che Torino sia guidata da una Giunta composta al 50 per cento da donne e che le Assessore non abbiano solo incarichi legati al sociale, ma possano esprimere le loro capacità e la loro creatività anche in incarichi amministrativi tradizionalmente attribuiti a figure maschili”.

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La scappatella

Via Il Fatto Quotidiano Lo spot sul sito italiano della compagnia aerea irlandese low cost Una foto raffigura la coppia Umberto Bossi eSilvio Berlusconi alla Camera. In uno dei momenti migliori della loro storia: quando un premier affranto si batte una mano sulla fronte e trova al suo fianco il fedele alleato, che gli indirizza uno … Leggi tutto