Via Il Fatto Quotidiano La notizia è stata “stranamente” bucata da tutte le altre redazioni dei giornali
La Guardia di finanza ha trovato i riscontri. Non diceva bugie Pio Piccini, l’imprenditore arrestato per il crac Agile-Omega, quando raccontava di avere pagato il compagno di regate di Massimo D’Alema, Vincenzo Morichini, per la sua attività di pressione su Finmeccanica e altri enti pubblici. Non mentiva quando raccontava ai pm di avere stipulato un contratto di lobbying (Piccini lo definisce anche “faccendiere”) per vincere l’appalto delle intercettazioni di Finmeccanica e non sbagliava quando rispondeva positivamente alla domanda del pm Paolo Ielo, “Questa attività con il mondo delle istituzioni, Morichini la faceva anche per altri?”.
Grazie alle verifiche bancarie sulla SDB Srl di Morichini e soci, effettuate dal nucleo valutario della Guardia di Finanza, si è scoperto che la Soluzioni di Business Srl (ma forse sarebbe stato meglio chiamarla Soluzioni di Politica) ha incassato dal luglio 2009 al febbraio del 2011 ben 275 mila euro. I soldi provenivano in gran parte da soggetti che operavano con la pubblica amministrazione: imprese informatiche come la Themis di Piccini (18 mila euro), grossisti di articoli medicinali come il gruppo Foretec di Viscardo Paganelli, (90 mila euro a SDB) e poi ancora la Cler, Cooperativa Lavoratori Elettricisti Romani (20 mila euro) e poi costruttori e operatori della sorveglianza. Dopo aver ricostruito le entrate (non trascendentali a dire il vero) della società degli amici di D’Alema l’informativa della Guardia di Finanza depositata il 22 marzo del 2011 ricostruisce gli appalti erogati da enti o società pubbliche alle imprese che pagavano la SDB degli amici di D’Alema: nell’azionariato oltre a Morichini con il 20 per cento, c’è anche Adolfo Orsini, dirigente dell’Arsial Umbria con il 10 per cento mentre l’amministratore in carica fino al giugno 2009 era Massimo Bologna, cugino di D’Alema per parte di mamma. Si scopre così che, per esempio, la CLER, Cooperativa Lavoratori Elettricisti Romani, dal 2008 al 2010, ha ottenuto appalti dalla Provincia di Roma guidata dal Pd Nicola Zingaretti per poco meno di 4 milioni di euro ma anche appalti per valori simili dal Comune di Roma e dall’Acea, nell’era Alemanno. Mentre l’appalto più grande della Foretec, per 14 milioni di euro, è arrivato dall’ospedale Sant’Antonio Abate di Gallarate.