Mentre entra nel vivo la campagna elettorale e già qualcuno si esercita nel toto-giunta, il sindaco in pectore Piero Fassino lavora da qualche settimana per individuare una di quelle figure fondamentali per il funzionamento della macchina comunale: il city manager, ruolo tutt’ora ricoperto da Cesare Vaciago, fedelissimo di Sergio Chiamparino, che in questi anni ha gestito la più grande azienda cittadina, forte di ben 25 mila dipendenti. A rilevarne il testimone potrebbe essere Paolo Cantarella, attuale membro del consiglio d’amministrazione di Iren, già amministratore delegato di Fiat Spa dal 1996 al 2002, dopo una sfavillante carriera all’interno del Lingotto.
Un rapporto, quello tra Fassino e l’ex manager, che si è consolidato proprio in quegli anni, quando “il Lungo” si appropria del timone dei Ds e vive il periodo più alto della sua parabola politica e Cantarella, che amava ospitarlo sulla sua barca durante le vacanze estive, era, invece, impegnato a salvare la fabbrica torinese da un baratro che si è più volte palesato di fronte ai suoi occhi. Un’amicizia testimoniata anche nel giorno della prima presentazione pubblica di Fassino al Lingotto (che sia un segno premonitore?): Cantarella era in prima fila, assieme al banchiere Enrico Salza al presidente della Compagnia di San Paolo, Angelo Benessia e al patron del gruppo “L’Espresso” Carlo De Benedetti.
Mese: Aprile 2011
Giornalisti, Ordine ed editori (4)
Il presidente Jacopino risponde Via LSDI
Mi chiede un segnale forte. Credo di darlo, so di darlo grazie al conforto che mi viene da centinaia e centinaia di giovani sfruttati da quei ladri di sogni e di verità che ci sono tra gli editori.
La risposta al suo quesito di fondo è NO. Un no netto, chiaro. Non baratterò il dovere della denuncia del comportamento vergognoso di molti editori, i loro furti di dignità che perpetuano con la schiavitù del precariato con il miraggio di una carota, il colloquio con gli editori.
In questa vicenda ci sono in campo due parti: una i giornalisti, in particolare i più giovani; l’altra gli editori, impegnati solo in logiche mercantili. Non mi chieda, né lei né altri, di stare in mezzo. La mia scelta è netta ed è con i primi, non perché sono gli ultimi (non mi condiziona il mio essere cattolico) e neanche per una logica di casta. Ma per ragioni morali.
In una sua recente performance, il presidente della Fieg si è gloriato di risultati che vanno un po’ meglio, sorvolando su una riduzione del costo del lavoro del 9,6 per cento. Siamo stati noi, con il sacrificio di centinaia di professionisti, rottamati senza ritegno, a dare un contributo fondamentale se non unico. Carlo Malinconico parla solo e sempre di soldi, in tutte le occasioni. E’ stato inutile chiedergli una presa di distanze da quanti tra gli editori si comportano in maniera scorretta. Inutile. Per il presidente della Fieg non è mai “la sede giusta”.
Il medico delle piante online
Leroy Merlin ha avuto una bella idea: il medico delle piante online
Vittime del digitale: le macchine da scrivere
Via corriere.it In Occidente, da almeno un decennio, sono considerate pezzi d’antiquariato e a usarle sono rimasti solo i nostalgici e gli eccentrici. Nei giorni scorsi ha chiuso i battenti in India la Godrej & Boyce, l’ultima azienda al mondo che produceva macchine per scrivere. Va definitivamente in pensione un’invenzione che ha dato grande lustro … Leggi tutto
Giornalisti, Ordine ed editori (3)
Via Massimo Mantellini Meglio scrivere sul web che sulla carta, meglio scrivere per i propri lettori che per il proprio editore. Esiste però un grosso tuttavia. Il percorso verso una personale visibilità, che è la scusa di Arianna Huffington e di molti altri per drenare contenuti gratis in rete, esiste, ma transita spesso al di … Leggi tutto
Il Merlo Antigay
Via QP La pubblicità della multinazionale svedese ritrae due uomini fotografati di spalle che si tengono per mano e sopra il già citato slogan. In basso, sotto la foto, compare invece una scritta dove l’Ikea spiega: “Noi la pensiamo proprio come voi: la famiglia è la cosa più importante”. E sottolinea: quello “che cerchiamo di … Leggi tutto
Silvio B: ammissione di manipolazione della volontà popolare referendaria
Oggi Silvio B. ha candidamente e pubblicamente ammesso che la cosiddetta moratoria nucleare non è altro che un modo per evitare il referendum sul nucleare …. Via il Fatto Quotidiano Quanto accaduto in Giappone “ha spaventato gli italiani, come dimostrano anche i nostri sondaggi” e la decisione di una moratoria sul nucleare è stata presa … Leggi tutto
Nonostante tutto è il 25 aprile
Via Linkiesta Il risultato è un Paese che non riesce a trovare un luogo originario della sua storia, a stabilire una catena di eventi condivisi che lo fanno essere ciò che è, a trovare una data precisa per dichiarare chi è “noi”: e mai come in un anno costellato di appuntamenti per il 150esimo dell’Unità … Leggi tutto
Giornalisti, Ordine ed editori (2)
Nel corso dell’ incontro ci sono stati momenti di tensione per l’ intervento di Marco Renzi, giornalista digitale e componente della redazione di Lsdi che ora, con una lettera aperta al presidente dell’ Ordine, rilancia le questioni sollevate e cerca di chiarire la sua posizione. Sostenendo che in un momento come questo uno scontro senza quartiere fra editori e istituzioni giornalistiche servirebbe a poco. Il momento è tale – sostiene Renzi – che una presa di posizione solo in questa direzione, si rivelerebbe ‘’non solo fuori tempo massimo, ma anche inutile e poco interessante ai fini di una seria riorganizzazione, meglio, rifondazione, del sistema dell’ informazione professionale’’.
Ecco la lettera di Renzi.
Giornalisti, Ordine ed editori (1)
Come è possibile concludere un ciclo di appuntamenti – quelli del Journalism Lab a cura di Vittorio Pasteris all’interno del Festival di Perugia – in cui in modo brillante e appassionato per giorni si è parlato di nuove iniziative digitali, blog, social media, di modelli di business sostenibili, discutendo di precariato e di compensi che oggi i giornalisti freelance ricevono in Italia?
Significa che il giornalismo italiano non è pronto per una sana e qualitativa rivoluzione digitale dell’informazione e che alla base del sistema c’è qualcosa che non funziona.
In Germania un giornalista freelance percepisce in media 2147.00 euro al mese (dato dell’associazione dei giornalisti in Germania) e 127 euro al giorno per un reportage; in Inghilterra si parla di 170 sterline a pezzo, in Svizzera per un normalissimo pezzo di cronaca, diciamo di 3.500 battute, siamo sui 78 euro, 200 euro o più se si tratta invece di un reportage. E in Italia? In Italia come ha recitato il presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Jacopino, ci sono testate che retribuiscono i loro collaboratori 4.30 euro al pezzo lordi o 325.00 euro lordi per due mesi di lavoro al Mattino di Napoli. E parliamo della carta stampata perchè per l’online c’è chi sostiene che non ci sia nemmeno bisogno di pagare un giornalista perchè in fondo gli si dà visibilità.
La Formula 1 della Red Bull a Torino
Oramai non c’è più religione :-) I campioni del mondo di Formula uno della Red Bull occupano il centro della Torino da sempre monopolio Fiat (e Ferrari) per una esibizione
Il famoso tour mondiale di Red Bull Racing torna in Italia! Non prendere impegni per il prossimo 30 aprile: le strade cittadine di Torino, capitale dell’automobile italiana, ospiteranno l’evento Red Bull F1 Show Run 2011, a un anno di distanza dall’altra grande esibizione tenutasi nella città partenopea.
Il protagonista sarà ancora una volta Mark Webber, che dopo aver provato l’emozione di guidare sul lungomare napoletano, farà sfrecciare la monoposto della Red Bull Racing anche sulle storiche strade della prima capitale italiana.