Le frenate e le accelerazioni di Umberto Bossi sulla missione italiana fanno fibrillare la maggioranza. Il leader della Lega ha alzato i toni sin dal mattino con un avvertimento a Berlusconi e la richiesta della fine dei raid in Libia. Avvertimento esplicitato in serata, con l’annuncio della presentazione della mozione della Lega in Parlamento nella quale si pone una data precisa per la cessazione delle ostilità. Un anncio al quale Berlsuconi ha risposto con una nota nella quale ribadisce che “il governo non corre rischi” e si stanno superando le difficoltà.
Bossi attacca. “Se Silvio non cambia posizione sulla Libia allora può capitare di tutto”. Dura solo poche ore la frenata di Bossi 1 sulle divisioni con il premier a proposito della crisi libica. Il Senatur aveva detto che non avrebbe fatto saltare il governo a causa della guerra e, pur non risparmiando frecciate e critiche al presidente del Consiglio soprattutto quando ha detto “meno male che c’è Tremonti”, il ministro delle Riforme aveva lasciato capire che la crisi sarebbe stata superata. E, se fossero rimasti dubbi, l’affondo in serata durante una iniziativa elettorale a sostegno della Moratti: “Oggi abbiamo presentato una mozione, la potete leggere domattina sulla Padania, in cui tra le altre cose si chiede di stabilire la data in cui si terminano le ostilità in Libia”.