Ieri l’assemblea della Consap, la società Concessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici, ha nominato amministratore delegato Mauro Masi, oggi direttore generale della RAI. Masi era direttore generale dal 2 aprile del 2009 ed è stato probabilmente il peggior direttore generale che l’azienda abbia mai avuto. Non solo per la scelta dei gessati e delle fidanzate legate professionalmente all’azienda pubblica che dirigeva. Ma per la comprovata subalternità alle persone che lo avevano messo lì e ai loro capricci, per l’incapacità di riconoscere e valorizzare buoni programmi e buone idee – che anzi ha ostacolato – per la generale inadeguatezza a ricoprire un ruolo che avrebbe bisogno di competenza, capacità di muoversi nel presente e immaginare il futuro, per l’inesistente visione di servizio pubblico, per le logiche clientelari con cui ha costruito palinsesti e arruolato conduttori. Quello che si è continuato a fare di buono in Rai in questi due anni lo si è fatto malgrado Masi. Il giudizio nei suoi confronti ebbe una dimostrazione esemplare nella famosa telefonata che decise di fare qualche mese fa all’inizio di una puntata di Annozero. C’è tutto: la subalternità alla politica, l’equivoco sul proprio ruolo, la mediocrità e l’improvvisazione, la sconfitta pubblica e plateale di un’iniziativa maldestra. Per il mezzo di informazione tuttora più importante per l’Italia e gli italiani non potrà andare peggio.