Una delle cose più spettacolari del Festival di Perugia: The hacker’s corner. Se avete tempo accorrete numerosi per imparare tutte le cose che vi verranno spiegate che vi serviranno per il resto della vita (professionale).
Per questo motivo alcuni tra gli hacker italiani di maggior esperienza provenienti da Torino, Genova, Milano, Verona, Perugia, Firenze e Roma saranno presenti al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia in un “Hacker’s Corner” appositamente allestito nella “Sala Torre” dell’Hotel Sangallo Palace di via Masi, in pieno centro storico, per tutte le giornate di venerdì 15 e sabato 16 aprile, dalle nove del mattino a mezzanotte.
Sono previste venti ore di formazione in due giorni, con workshop gratuiti per diversi livelli di difficoltà, che daranno vita a un dialogo continuo con questi esperti di sicurezza e consentiranno ai giornalisti, avvocati e professionisti presenti di comprendere l’importanza del “dominio” della tecnologia e degli strumenti utilizzati nella professione in contesti delicati e in ambienti repressivi o insicuri e come, in molti casi, possa essere semplice raggiungere un buon livello di sicurezza e di anonimato.
L’Hacker’s Corner è ideato e coordinato dal team del Corso di Perfezionamento in Computer Forensics e Investigazioni digitali dell’Università di Milano, fondato e diretto dal Prof. Giovanni Ziccardi (autore, con Marsilio, del recente saggio “Hacker – Il richiamo della libertà”), in collaborazione con il Laboratorio di Scienze Forensi dell’Università di Firenze, il progetto Winston Smith e l’Ing. Marco Calamari, il Centro Studi Informatica Giuridica di Perugia, sikurezza.org (Italian Security Mailing List), il CLUSIT, il Security Summit, l’Hacking Film Festival, Telediritto.it, Associazione Italiana Professionisti Sicurezza Informatica (AIPSI), Associazione Informatici Professionisti (AIP) e l’Osservatorio Privacy e Sicurezza dell’Informazione (OPSI).
«Insegneremo ai giornalisti presenti a cifrare le informazioni, a navigare anonimi, a ‘ripulire’ le fotografie e i documenti da tracce e meta-dati prima di farli circolare o renderli pubblici» – annuncia Ziccardi – «Spiegheremo loro come utilizzare l’anonimato del sistema Tor o macchine virtuali per creare ambienti sicuri e “asettici”, come avviare e usare le più comuni applicazioni portable e le distribuzioni live. Valuteremo, insieme ai giornalisti in loco, quali possano essere le modalità migliori per operare efficacemente in ambienti ostili e poco sicuri quali computer di terzi o macchine presenti in hotel e Internet Cafè (anche di Stato). Vedremo, insieme, come aggirare sistemi di blocco o di limitazione della navigazione, come comunicare in maniera cifrata, come cancellare realmente i dati e fare ‘washing’ del computer e delle informazioni di navigazione, come investigare utilizzando tattiche di OSINT (Open Source Intelligence)».