Ormai c’è una diaspora a Il Giornale di Alessandro Sallusti, già svuotato con l’addio di Vittorio Feltri e le fughe a Libero. Prossima destinazione Torino, La Stampa di Mario Calabresi. Il vaticanista Andrea Tornielli lascia Il Giornale berlusconiano, più volte in contrasto con la Chiesa, per un quotidiano un tempo laico (azionista, borghese) e oggi in sintonia con la Santa Sede. Così in sintonia che La Stampa prepara un sito d’informazione cattolica, un portale italiano per un pubblico internazionale: i contenuti saranno venduti ai media stranieri attraverso una società che può distribuire il prodotto e attirare la pubblicità, forse la News Cop. del magnate Rupert Murdoch.
I progetti di Calabresi s’incrociano perfettamente con le richieste di Tornielli che – come dicono fonti qualificate e come ieri ha scritto il Secolo d’Italia – faticava a sopportare la linea di Sallusti con la Chiesa: morbida quando ignora Ruby e i festini, durissima quando Famiglia Cristiana o un vescovo criticano i vizi del Cavaliere.
Sallusti conferma con parole al miele l’uscita di Tornielli: “È il più bravo vaticanista d’Italia. Va via perché ha ricevuto un’offerta per lui importante. Nessun dissidio tra di noi: è lui che decideva come e quando scrivere di Chiesa”. Il direttore de Il Giornale dimentica i numerosi articoli senza firma e con un linguaggio criptico che – ricorda sempre il Secolo d’Italia – da un paio di mesi, esattamente da gennaio, completano le notizie sul Vaticano. Una penna diversa e meno giornalistica di Tornielli, apprezzato per le sue riflessioni e la sua cultura religiosa, e poco appassionato dei retroscena sul potere vaticano. Non è un caso che l’anonimo del Giornale debuttò con una biografia-elegia di Tarcisio Bertone, segretario di Stato e che Tornielli, vicino al cardinal sottile Camillo Ruini, chiude i suoi 15 anni a Il Giornale con un’intervista al successore Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana.
E ora La Stampa di Torino, nel 150esimo dell’Italia unita, sarà l’epicentro per le notizie che provengono da San Pietro. Tornielli completa una rosa di giornalisti cattolici, cari al Vaticano e ai movimenti dei fedeli . L’ex vaticanista de Il Giornale raggiunge Michele Brambilla, vicedirettore, autore di Gesù spiegato a mio figlio e di Qualche ragione per credere con Alberto Messori, l’editorialista del Corriere della Sera che Calabresi voleva con sé a Torino. Ma Calabresi è riuscito a strappare Alberto Simoni all’Avvenire, corrispondente a New York del quotidiano dei vescovi e anche l’ex portavoce di Comunione e liberazione, Marco Bardazzi.
Il direttore del sito sarà Paolo Mastrolilli, ex collaboratore di Radio Vaticana e per pochi mesi responsabile della redazione romana de La Stampa.