La parolina magica, quella che doveva ridare lustro a Milano nel mondo, è ormai scomparsa dal vocabolario pubblico della città. A parlarne via via sempre meno sono stati anzitutto i politici, a cominciare da Letizia Moratti, che di Expo è commissario straordinario con attribuzione di poteri speciali a partire dal 5 ottobre scorso. Dai palazzi della politica milanese si fa capire che «il tema non è molto popolare» tra i cittadini. Sarà forse per questo, per “colpa” dei cittadini, che in vista della campagna elettorale che si avvicina i piani di comunicazione del Sindaco valutano anche una soluzione radicale: non parlarne proprio e non citare nemmeno l’Expo nel programma, evitando di esporre pubblicamente un fiore all’occhiello tanto appassito da diventare potenzialmente assai imbarazzante.
Tre anni sono infatti passati dall’assegnazione e quattro ne mancano all’apertura del grande evento internazionale che vedrà il via, sulla carta, il 31 marzo del 2015. Chiedersi «a che punto siamo» non è più una domanda retorica: significa ormai chiedersi se siamo ancora in tempo.
1 commento su “L’Expo di Milano che verrà … forse”
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Bell'articolo, grazie per le informazioni.