Giornalisti: storie allucinanti che nessuno ha raccontato (fino a ieri)

Via Terrelibere; da leggere: Quattro per cinque e da seguire l’omonima campagna

Qualcuno ha parlato, ma ha chiesto di rimanere anonimo. Qualcun altro ha scelto di firmare, ma non se la sente di rifiutare il lavoro sottopagato perché ha bisogno di soldi. Tutti hanno paura. Disponibili pure a Natale, per pochi spiccioli, ma senza diritti e dignità. Queste storie sono una prima breccia nel muro di silenzio. I giornalisti umiliati e sfruttati non devono sentirsi isolati. Non è un problema personale, ma collettivo. Il primo passo è immaginarsi come categoria.

In questa bacheca ci sono le storie di chi ha deciso di dire `basta` allo sfruttamento dentro e fuori le redazioni giornalistiche. Le storie non corrispondono alle adesioni della campagna perche` ci sono giornalisti che hanno deciso di inviare una testimonianza pur non sentendosi pronti a rifiutare il lavoro sottopagato. E viceversa c`è chi ha aderito senza inviare testimonianze. Alcune le pubblichiamo anonime, garantendo la riservatezza alle nostre fonti. A queste persone va tutto il nostro sostegno. A chi si espone e a chi non vuole dire il suo nome.

I giornalisti italiani hanno paura. Temono gli altri colleghi e l`editore, temono il sindacato che non li tutela. Hanno subito ricatti e intimidazioni all`interno delle redazioni perchè chiedono un lavoro dignitoso. Hanno motivo di credere che potrebbero perdere il poco ottenuto, cioè l`elemosina dei pochi euro a pezzo. Spesso i più timorosi non sono giovani alle prime armi, ma professionisti con dieci anni di esperienza alle spalle e le agendine piene di contatti che servono come il pane al datore di lavoro che li sfrutta. Ecco la verità nascosta dell`informazione italiana. I giornalisti precari e freelance sono minacciati dalle redazioni con cui collaborano nel momento in cui chiedono dignitose condizioni di lavoro. E` lo scandalo e la vergogna dell`informazione italiana.

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La finta intervista (con gobbo) a Berlusconi

Via Il Fatto Quotidiano Minzolini da settimane annunciava un colloquio con il presidente del Consiglio, un discorso su economia e finanza, a debita distanza da scandali sessuali e dall’inchiesta di Milano che l’ex notista politico, con vanto, più volte ha ignorato. Una strategia per ‘parlare d’altro’ e ‘sviare su Ruby e festini’, una strategia consigliata … Leggi tutto

Obituary: Cesare Rubini

Via Tuttosport Atleta poliedrico, tecnico vincente, dirigente elegante e moderno: Cesare Rubini, un uomo dai tanti volti, per tutti semplicemente il Principe. Si è spento a 87 anni uno dei miti dello sport azzurro: malato da tempo di Alzheimer, l’ex cestista, ma anche grande campione di pallanuoto, è morto nella notte a Milano dopo essere … Leggi tutto

Il problema di Fiat è di vendere automobili, non di farle …

Via Repubblica

Nel bilancio Fiat per il 2010, annunciate la settimana scorsa, con lo spaccato dei conti post scissione e il piano fino al 2014, fanno capire perché l’ azienda abbia spinto per un cambiamento dei contratti di lavoro in Italia, ma anche la vera portata di questi accordi per il futuro della società. Il vero problema della Fiat (auto) sono i “margini”: tolta la componentistica, tolta la Ferrari, che con il 6% del fatturato ha generato il 27% del risultato operativo, l’ anno scorso ha prodotto appena 607 milioni di utili prima di imposte, oneri finanziari e poste straordinarie, su 30 miliardi di ricavi. Un margine del 2,2%: il più risicato tra i 20 maggiori gruppi automobilistici nel mondo.

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I cables italiani di Wikileaks che nessuno ha voluto pubblicare

Francesco Piccinni ha intervistato con Giorgio Scura Julian Assange per Agoravox

Perché non hai mai dato i cables a giornali italiani?
“L’abbiamo fatto. Li abbiamo dati a un grande giornale, ma hanno deciso di non pubblicarli e di lavorarci su attraverso degli articoli”.

A quale giornale li hai dati?
“Erano due. I due più grandi (non ci rivela i nomi, ndr). In precedenza avevamo anche lavorato con uno dei due, ma alla fine non ne hanno fatto nulla. E’ successa la stessa cosa in Giappone, abbiamo dato i cables anche a un loro quotidiano nazionale, il più importante, pensa che hanno 2200 giornalisti, senza contare le altre figure, solo di reporter, praticamente lo stesso numero della Reuters. Hanno rifiutato anche loro e lavorano in una maniera molto metodica, potremmo dire “alla giapponese” (sorride, ndr).

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LeWeb 2011 si fa in tre

Scrivono Geraldine e Loic Lemeur, fondatori e organizzatori di LeWeb We are thrilled to announce that this year LeWeb will be for the first time a 3 days event. Many of you requested it, to get more networking time, we made it happen. From Wednesday Dec 7th to Friday Dec 9th we will create again … Leggi tutto

I Digiti partono a Firenze

Via Nove Si è costituito in seno all’Associazione Stampa Toscana, il sindacato dei giornalisti regionale, un gruppo di lavoro sul giornalismo online, col nome di ”Digiti” (Giornalisti digitali toscani). Il primo incontro si svolgerà la sera del 25 febbraio (venerdì) alle ore 20, nella sede dell’ Associazione stampa toscana (Via dei Medici, 2 – 50122 … Leggi tutto

Sky vs Mediaset Premium: un tentativo di confronto

Essere o non essere; Coppi o Bartali; Yin o Yang,  Guelfi o ghibellini, seguaci del Mac o fanatici di Windows. Il mondo è tutto un dualismo. Anche sul tema delle pay tv si è creato un dualismo fra seguaci di Sky e di Mediaset Premium. Cerchiamo, se possibile, di fare un confronto fra le due piattaforme televisive.

Due necessarie e doverose precisazioni. A casa Pasteris da un po’ di mesi è presente un decoder My Sky HD che grazie a Liquida ha permesso di partecipare alla stesura a più mani di un magazine sull’esperienza di utilizzo di Sky. Il blog su cui leggerete questo confronto da tempo si manifestano in diversi post le proteste di molti utenti di Mediaset Premium.

Analizziamo separatamente diversi fattori di scelta: ricezione del segnale,  decoder, palinsesto,  prezzo.

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