Una quarantina di giornalisti precari del sito web di leMonde hanno dato vita lunedì mattina a una manifestazione di protesta davanti alla sede del giornale, a Parigi. Alla protesta hanno partecipato anche dei precari dell’ edizione cartacea del quotidiano. Ebbene sì, anche questa venerabile istituzione ospita dietro la sua sontuosa facciata 48 giornalisti freelance o a tempo determinato (CDD) – tali non per scelta ma perché costretti – che reclamano da anni un contratto a tempo indeterminato.
‘’La voix du Dodo’’, un sito web francese che si occupa di stampa e giornalismo, ne ha parlato con Nicolas Enault, redattore al Monde.fr (dove si occupa dei blog) e presidente della Société des personnels, una struttura per certi versi analoga ai nostri Comitati di redazione (per approfondire vedi Lsdi, Cdr, Consigli di redazione e Società di giornalisti nella stampa scritta in Europa).
Ecco le parti più significative dell’ intervista.
Dodo : Com’ è la dimensione del precariato al Monde Interactif ?
Nicolas Enault : Enorme, riguarda praticamente un giornalista su due e quindi circa 50 ‘pigisti’ e tempi determinati su 100 giornalisti complessivi (dei due siti, leMonde.fr e lePost.fr).
E da quando esiste questa situazione?
Non è recente. Da tre anni tutti i nuovi arrivati sono dei precari. Ci sono stati 2 o 3 contratti a tempo indeterminato nell’ ultimo trimestre del 2010, ma si trattava di regolarizzazioni di persone con una lunga anzianità redazionele.
La precarietà non è un problema congiunturale. Alcuni accumulano contratti a tempo determinato per 4 o 5 anni. Dopo la scadenza dei tempi massimi di 18 mesi, vengono tenuti lontani per 6 mesi e poi ritornano. Ce ne sono alcunbi che hanno messo a punto i siti con noi, persone di cui non si potrebbe fare a meno.