I giudici britannici hanno dato il via libera oggi all’estradizione del fondatore di WikiLeaks Julian Assange in Svezia, dove è accusato di crimini sessuali. La procura svedese vuole che Assange risponda dell’accusa di molestie sessuali, che il 39enne australiano nega, mossa contro di lui da due volontarie di WikiLeaks e riferita al soggiorno di Assange in Svezia lo scorso agosto. Una delle due donne accusa Assange, che ha suscitato l’ira del governo Usa dopo aver diffuso migliaia di cablogrammi della diplomazia statunitense, di averla molestata sessualmente ignorando la sua richiesta di utilizzare il preservativo durante un rapporto sessuale. La seconda donna, invece, accusa il fondatore di WikiLeaks di aver fatto sesso con lei mentre dormiva e di non aver utilizzato il preservativo.
I procuratori ritengono che la seconda accusa rientri nelle tre categorie più gravi di stupro in Svezia, comportando una pena massima di quattro anni di carcere. Durante i tre giorni di contenzioso giudiziario ad inizio mese, i legali di Assange hanno sostenuto che al fondatore di WikiLeaks non sarebbe garantito un giusto processo in Svezia e che il 39enne esperto di computer potrebbe finire con l’essere mandato negli Stati Uniti, dove rischierebbe la pena di morte. Gli avvocati di Assange hanno accusato il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt di aver creato “un’atmosfera tossica” in Svezia, pregiudicando le sue possibilità di avere un giusto processo descrivendolo come il “nemico pubblico numero uno”.
Nonostante questo il giudice Howard Riddle ha approvato l’estradizione di Assange in Svezia, una decisione contro la quale l’avvocato del fondatore di WikiLeaks ha già fatto sapere che farà appello.