Minzolini da settimane annunciava un colloquio con il presidente del Consiglio, un discorso su economia e finanza, a debita distanza da scandali sessuali e dall’inchiesta di Milano che l’ex notista politico, con vanto, più volte ha ignorato. Una strategia per ‘parlare d’altro’ e ‘sviare su Ruby e festini’, una strategia consigliata anche da Giuliano Ferrara al Cavaliere. Il giorno dell’incontro a Palazzo Chigi, martedì 2 febbraio, a Saxa Rubra c’era ressa per aggiudicarsi l’esclusiva: in corsa il caporedattore Francesco Giorgino e il responsabile economico Michele Renzulli. Il direttorissimo sceglie Renzulli. I collaboratori di Berlusconi preparano le luci e il gobbo. Quando Renzulli in completo grigio arriva a Palazzo Chigi scopre il primo intoppo: il gobbo sistemato sotto una telecamera di viale Mazzini, un video di piccole dimensioni su cui scorre il testo che Berlusconi legge come se fosse un messaggio preconfezionato per i Promotori della Libertà del ministro Michela Vittoria Brambilla.
Il presidente del Consiglio ha ‘fronteggiato’ domande molto facili, stile tema a piacere, dell’inviato Renzulli: “Presidente, negli ultimi due anni l’Italia ha tenuto alto l’argine della stabilità dei conti, come hanno riconosciuto l’Europa e il Fondo monetario: è il momento di tornare a crescere, in che modo?”. Ma il premier ha evitato persino l’effetto sorpresa, prima ha letto il suo ‘messaggio’ che, grazie al montaggio del Tg1, sembrava un’intervista seppur morbidissima, poi Renzulli ha cercato di infilarci le risposte.
Due prove: la telecamera non inquadra mai Renzulli e Berlusconi insieme, non poteva perché sarebbe spuntato il gobbo; Renzulli durante le domande aveva il fiatone perché doveva rispettare i tempi dettati dall’illustre interlocutore che, in quel momento, aveva già abbandonato il set di Palazzo Chigi.
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