Hacking the Sky, se capita

Dopo un po’ di settimane con in casa il decoder di My Sky HD, gentilmente recapitato attraverso Liquida nella casa Pasteris, Sky ha prestigiosamente invaso il televisore big di casa. Si sono oramai consolidati turni di utilizzo ben scaglionati secondo fasce d’età e gusti. I padroni del telecomando nelle ore preserali sono i pupi Pietro e Paola che si godono la smodata programmazione di cartoni e programmi a loro dedicati.

La moglie Barbara cerca di infilare nel suo lavoro quotidiano di mamma e pubblicitaria la possibilità, meglio nei weekend, di vedersi con calma i film proposti da Sky nel palinsesto del cinema. Papà Vittorio si dedica principalmente allo sport (calcio, rugby e basket Nba) oltre ai programmi di approfondimento. Negli ultimi giorni ha inziato ad apprezzare i programmi di intrattenimento cercando di trovare il tempo di dedicarsi anche ai meravigliosi programmi di Discovery Channel e i suoi fratelli: tanto per capirsi quelli della sezione mondi e culture.

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Medialaws: un blog sul diritto comparato sui media in Europa

Via Lsdi Un blog dedicato al diritto comparato sui media in Europa. Lo ha aperto Oreste Pollicino, docente alla Bocconi, chiamandolo Medialaws. Si tratta di un blog multilingue che ospita contributi di accademici, professionisti e studenti. Con un’ottica precisa: quella della comparazione internazionale. Il sito, che contiene già una cinquantina di commenti, news e articoli … Leggi tutto

Storie di malati di priapismo

Continua il duetto Siffredi – Berlusconi (Via Observer) Siffredi, who crossed paths with Mahroug on a talk show on Tuesday, said he suspected that Berlusconi would not worry too much about a girl’s real age if she looked over 20. He described Berlusconi as a sex addict. “I have sex one half of a half … Leggi tutto

I tagli all’università: i conti dal 2008 al 2012

Via AgoraVox A quanto ammontano i tagli all’università previsti dalla riforma Gelmini? Uno studio della Federazione lavoratori della conoscenza Cgil ha calcolato le cifre esatte, sintetizzate nella tabella. Le fonti di finanziamento si possono ricondurre grossomodo a due capitoli. Il primo è il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO). Questo rappresenta la principale entrata con la quale … Leggi tutto

Il Fatto Quotidiano ha fatto utili per 10 milioni di euro nel 2010 e li ha divisi fra i dipendenti

Alla faccia di chi dice che lanciare un nuovo giornale non può anche essere un buon sogno imprenditoriale. Occorre fare un buon giornale ed essere giornalisti e non servi degli editori. Via PolisBlog Il Fatto quotidiano, il giornale diretto di Padellaro, Travaglio e Gomez (a cui va aggiunta una bella e agguerrita squadra di giornalisti), … Leggi tutto

Il Corriere vuole assumere nuovi giornalisti con concorsi sulla Rete

L’Idea è intelligente: sarà interessante capire come reagiranno i giornalisti del Corriere, che è comunque un giornale con una redazione seria e a molte voci. Sarebbe bello vedere che reazione avrebbe una proposta del genere in redazioni mono tone comandate da ras e da principini che si sentono immortali e che non amano la trasparenza. Peccato che De Bortoli sostenga che “a questi giovani debbano essere offerti contratti meno vantaggiosi dei vostri. Ma non arbitrariamente. Applicando semplicemente il contratto nazionale”. (dal discorso di De Bortoli alla redazione via Il Post)

Chi parla poi del tentativo di trasformare la redazione in una redazione low cost è in assoluta malafede. Se non cambieremo, diventeremo rapidamente obsoleti e inutili. Oggi abbiamo ancora la possibilità di governare questo processo, fra qualche anno dubito molto. Vogliamo assumere giovani talenti. Lo vogliamo fare con concorsi sulla Rete. Ne vogliamo assumere uno al mese. Certo, pensiamo che a questi giovani debbano essere offerti contratti meno vantaggiosi dei vostri. Ma non arbitrariamente. Applicando semplicemente il contratto nazionale. Con i costi redazionali previsti dalla normativa nazionale possiamo investire in nuove iniziative; con i costi quasi doppi del Corriere no. Con i costi del Corriere le edizioni locali non starebbero in piedi. Non si sarebbero mai fatte.

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Dapospia propone un fanta walzer di direttori di giornali

Via Dagospia Lo Scarparo Della Valle è andato a trovare Carlo De Benedetti nel suo ufficio di via Ciovassino a Milano. Hanno parlato di un possibile passaggio a ”Repubblica” di Flebuccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera? Ah saperlo… (attivare Mariopio Calabresi, caro ad Elkann; alla Stampa, duello Gramellini-Cazzullo)

Il contrattacco di De Bortoli al Corriere

De Bortoli ha deciso di rispondere all’attacco ricevuto da una parte degli azionisti del Corriere Via Il Fatto Quotidiano

Al Corriere della Sera il direttore Ferruccio de Bortoli reagisce alle pressioni dei suoi azionisti, Fiat in testa, e denuncia “assai seri fatti accaduti recentemente, in casa nostra”. Ai giornalisti che ascoltavano la comunicazione del direttore in un incontro che si è tenuto ieri in via Solferino (con la redazione romana in collegamento) è parso evidente il riferimento alla lettera di protesta partita da John Elkann (casus belli gli articoli critici di Massimo Mucchetti), presidente di Fiat e secondo azionista della Rcs, che due giorni fa è anche andato di persona nella sede del giornale.

De Bortoli se la prende con un “establishment economico e finanziario [che] mostra di gradire poco le voci libere e le critiche: preferisce gli amici e i maggiordomi”. E nel consiglio di amministrazione della Rcs Quotidiani, che edita il Corriere, i membri dell’establishment ci sono tutti: da Cesare Geronzi a Giovanni Bazoli a Diego Della Valle e Marco Tronchetti Provera. Il direttore, tornato a guidare il giornale nel 2009 grazie soprattutto all’accordo tra Bazoli e Geronzi, sceglie di legare i suoi due problemi principali: i rapporti con la proprietà e la riorganizzazione del giornale, che è ancora in stato di crisi, chiedendo ai giornalisti di votare in un referendum “sul piano editoriale, sul piano di mediazione e sulla fiducia al direttore”. Se vince, sarà più forte davanti alla proprietà e potrà attuare il piano di riordino del Corriere, se perde lascia. Una prova di forza che, stando alle parole del direttore, sembra indispensabile. Ma che a molti redattori ricorda il “ricatto” denunciato dalla Fiom a Mirafiori, nel referendum chiesto da Sergio Marchionne.

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