Veltroni e i maoisti della Fiom

Diego Novelli su Nuova Società

Walter Veltroni, in compagnia di alcuni suoi compagni (ex Pci) dirigenti del nuovo Partito Democratico colpisce ancora. In una lunga lettera al direttore de La Stampa spiega «tre ragioni del SI a Marchionne» ed in polemica con la Fiom parte nientemeno che da Bruno Buozzi (1923) risalendo “per li rami” sino ai professori Berta ed Ichino, portando come pezza d’appoggio anche il programma elettorale del 2008 del suo partito, la dove si poneva la necessità di un nuovo modello del “patto sul lavoro”, del luglio del 1993, con un nuovo obiettivo: l’incremento della produttività, introducendo fortissime innovazioni nel nostro sistema economico aprendolo agli investimenti stranieri.

L’ultimatum ricatto dell’uomo che non usa mai la giacca come i comuni mortali altro non sarebbe che l’interpretazione, sia pure con una certa «durezza» delle idee del Pd, in materia di relazioni sindacali, per renderle capaci di regolare il rapporto e le prestazioni di lavoro nelle fasi di investimento, reclamate dalla competizione globale e dalla innovazione tecnologica.

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Rai nel caos, Mizolini promette vendette

Via AMI In Rai è il caos. Il direttore generale Masi, sfiduciato il mese scorso da quasi tutti i suoi giornalisti, viene pure condannato per ‘comportamento antisindacale. Dura la sua replica: ‘l’Usigrai sembra scimmiottare la Fiom nella strada dell’autoesclusione dal confronto sindacale’. Il comunicato compare sulle agenzia stampa alle 17,37. quindici minuto dopo la smentita, … Leggi tutto

A volte ritornano: i comunisti

Via Lastampa.it

«Massimo D’Alema va in vacanza a Saint Moritz con la moglie e veste con il cachemire? È solo un imborghesimento comune alla sinistra, in particolare agli ex comunisti che, anche se hanno cambiato il nome al partito restano tali e hanno un unico obiettivo: prendere il potere eliminando Silvio Berlusconi con l’ausilio dei pm». Il Presidente del Consiglio è convinto dell’esistenza di questo disegno e lo ha spiegato in collegamento telefonico con Kalispera, la trasmissione di Alfonso Signorini.

È stato il conduttore a stimolare il premier, mostrandogli la fotografia di D’Alema in vacanza con la moglie a Saint Moritz, località turistica un tempo cara all’avvocato Agnelli. «Non è un cachemire – ha detto Berlusconi – che può cambiare il cervello e il cuore della gente. I nostri post-comunisti fanno finta di avere abitato su Marte e dicono anche di non essere mai stati comunisti, ma non hanno mai fatto i conti con il loro passato e con gli orrori di una ideologia spaventosa. Ricordiamo sempre che è stata l’ideologia più disumana e criminale della storia dell’uomo che ha prodotto solo miseria e disperazione e più di 100 milioni di morti».

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Il referendum sull’accordo di Mirafiori il 13 e 14 gennaio

Si prevedono giorni intensi e forti campagne di condizionamento Via Repubblica La data è stata decisa: il referendum sull’accordo per il rilancio dello stabilimento di Mirafiori si terrà il 13 e 14 gennaio. Lo si apprende da fonti sindacali, secondo le quali l’esito della votazione si potrà conoscere già nella serata di venerdì. I primi … Leggi tutto

Firefox supera Explorer in Europa

Via Statcounter Firefox overtook Microsoft’s Internet Explorer (IE) to become the number one browser in Europe in December 2010 according to StatCounter, the free website analytics company. The firm’s research arm StatCounter Global Stats reports that in December, Firefox took 38.11% of European market share, compared to IE’s 37.52%. “This is the first time that … Leggi tutto

Compro oro

Via Lastampa.it

Difficile, ormai, girare per la città senza imbattersi nei loro sgargianti inviti: «compro oro», «pago in contanti». Complice la crisi e le performances borsistiche da star del metallo bene rifugio per eccellenza, questi negozi con le insegne gialle e cubitali, le vetrine rigurgitanti di luci e di promesse, sembrano moltiplicarsi un po’ ovunque. Dalla Questura spiegano che a Torino e provincia, solo nel corso del 2010, sono state richieste più di cento licenze. Cifre di tutto rispetto se pensiamo che nel capoluogo piemontese (dati Camera di Commercio) ci sono oggi 340 gioiellerie. O meglio, 340 «commercianti al dettaglio di orologi e gioielli». Il guaio è che i mister «compro oro» sono inquadrati nella medesima categoria dei gioiellieri «normali». E il monitoraggio puntuale delle licenze da parte della Questura è stato avviato solo dal 2010. Impossibile, dunque, misurare l’incremento di queste attività rispetto al passato. Ma le oltre cento licenze richieste e una semplice occhiata fra le vie della città, autorizzano comunque a parlare di un vero e proprio «boom» del fenomeno.

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