Prospettive di carriera

Via Repubblica.it

Litigare tutti i giorni con tutti, metterla nel culo a quello di fianco a te, a quello dietro”. Potrebbe essere la descrizione del Bunga Bunga, invece è l’idea che Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl della Regione Lombardia, in lista con Formigoni, si è fatta della politica. Lo confida al telefono a Barbara Faggioli, una compagna delle feste di Arcore, mentre discutono di come sistemarsi per la vita. In fondo “io voglio fidanzarmi, sposarmi, avere i bambini, la casa…. “. La Minetti è pronta a dare le dimissioni da consigliere se va in porto un progetto, manda tutti a quel paese: “Amò, ma io, ma io tesoro, ma se noi riusciamo a fare quella cosa di cui ti ho parlato io amore.. io fac.. io do le dimissioni, cioè, sta roba è una roba che ti rovina la vita, ti rovina i rapporti, ti logora… devi avere un pelo sullo stomaco come una casa… “. La politica insomma non è il suo sogno, eppure il suo mito è Mara Carfagna, il ministro, lei è arrivata.

Il punto di svolta potrebbe arrivare con le prossime elezioni, se il governo cade. Minetti: “Se si va ad elezioni a dicembre io ci son stata sei mesi. Faggioli: “Ma è appena uscita la roba tua! E poi lui, adesso è un momento delicatissimo”. Minetti: “Boh, vediamo”. L’alta concezione della missione politica esce poco dopo, sempre nella stessa telefonata, quando le due amiche discettano sull’alternativa tra “fare politica” a Roma o a Milano. Non si tratta di due sfere, una nazionale e l’altra regionale, ma di duemila euro in più. Minetti: “Sai che io non ci andrei a Roma?”. Faggioli: “Noo?”. Minetti: “No!”. Faggioli: “Perché?”. Minetti: “Perché io sto troppo bene lì a Milano! Ba, chi cazzo me lo fa fare? Pensaci. Alla fine guadagnerei uguale, perché guadagni duemila euro in più. Chi se ne frega per duemila euro. Io me ne sto lì dove sono. Tanto poi io sto da Dio lì. C’ho la mia casa, la mia palestra, c’ho il mio fidanzato. Figurati!”. E anche qualche privilegio, visto che quando è in ritardo per andare al Bunga Bunga può anche sfruttare le corsie riservate. “Nicole – si legge in una annotazione degli inquirenti – dice che sta andando a casa, Barbara si lamenta che c’è un gran traffico e Nicole dice che lei per fortuna ha il suo pass per le corsie riservate”. La Faggioli, invece, dovrebbe salutare Milano può solo puntare su Roma, perché di prossimo e immediato ci sono le elezioni del Parlamento: “Le regionali son tra cinque anni. E non penso che hooo… che, che ho la voglia di aspettare. O no? Cinque anni! A trent’anni. Noo. No no no. Le parlamentari se devi farle o son tra due anni e mezzo, o sono adesso o sono di nuovo tra cinque anni per me. Quindi io devo sperare di entrare o adesso o tra due anni e mezzo. No? Capito?”.

Comunque sia per la Minetti sia per la Faggioli, l’ideale sarebbe trovare qualcosa di indipendente. “Cade lui. Cadiamo noi”. “Dipendi – puntualizza la Minetti – sempre da qualcun altro cioè, un domani, succede un cazzo, un altro a me mi schiacciano”. Barbara: “A lui gli fa comodo capito? Mettere no… a lui, no, a lui gli fa comodo mettere… Nicole: “Barbi a me mi scacciano via dal Consiglio…”. Barbara: “Ascolta… a lui… gli fa comodo mettere me e te in Parlamento, perché dice, bene, me le son levate dai coglioni, le pagano lo stipendio lo Stato”. Nicole: “Sì brava! Brava! Sì sì”. Barbara: “I cittadini no?”.