Ansa, in un approfondimento sulla “ipad economy” presenta i dati delle applicazioni per i tablet dei quotidiani italiani
Cosa sta accadendo invece in Italia? Ecco i dati forniti dai tre piu’ importanti gruppi editoriali. Riguardo il Gruppo L’Espresso, sono state scaricate 1 milione e 200 mila applicazioni per iPad e iPhone (scaricare l’applicazione e’ gratis), costa 3,50 euro a settimana il formato sfogliabile de La Repubblica, e su Repubblica.it letto dagli smartphone il gruppo sta sperimentando forme di micropagamenti (come forse fara’ il New York Times). Invece, per La Stampa ‘edicola’ (cioe’ il quotidiano sfogliabile) su iPhone sono state scaricate 67mila applicazioni (gratis anche queste come la visione del formato pdf ‘piccolo’ sfogliabile, mentre si paga per accedere ai contenuti dello stesso); LaStampa.it per iPhone e’ stata invece scaricata 90mila volte, 29 mila sono inoltre i download dell’applicazione de La Stampa per iPad (ci sono i contenuti del giornale in versione tablet, cioe’ integrati da prodotto multimediali) che al momento e’ gratis come pure la versione ‘pdf’ per iPad che e’ stata scaricata 15mila volte (dopo una fase di lancio sara’ a pagamento, probabilmente con abbonamenti sovrapponibili).
Massimo riserbo, invece sui dati degli abbonamenti digitali, cioe’ quelli per la versione sfogliabile dei quotidiani tramite pc, anche se entro il 2011 – a quanto si apprende dall’Ads (Accertamenti diffusione stampa) oltre alla tiratura dei quotidiani cartacei sara’ certificato anche l’ammontare esatto degli abbonamenti online. Si sbottona solo il gruppo Rcs: per il Corriere della Sera sono 17mila, 9mila per La Gazzetta dello Sport. Riguardo invece le apps su iPad e altri tablet, i download sono 136mila per il Corriere, 84mila per La Gazzetta dello Sport (l’applicazione e’ gratis, si paga l’abbonamento della versione sfogliabile del giornale). Non c’e’ versione sfogliabile per iPhone, dove si accede al quotidiano attraverso corriere.it. Insomma, si sperimenta ma c’e’ ancora tanta strada da fare anche perche’ le versioni per i tablet hanno una loro specificita’ (sono pensate per la mobilita’, hanno un’interfaccia da toccare, giocano sulla spettacolarita’ inglobando servizi multimediali). Quindi e’ un mondo nuovo da costruire, in cui cui gli editori che credono veramente nella cross multimedialita’, dovranno investire seriamente