Un libro ‘per capire che Torino è molto diversa da quella che si vuole raccontare
Torino non sta mai ferma; anzi, secondo uno slogan di successo è always on the move. I cambiamenti avvenuti negli ultimi anni in termini di infrastrutture, composizioni sociali, politiche urbane, lavoro ed economia sono lì a dimostrarlo e sono evidenti anche a chi non ha familiarità con il capoluogo subalpino. E, a un livello meno tangibile, sono cambiate anche le immagini e i discorsi sulla città: l’enfasi sul potenziale turistico, sulla cultura, sull’internazionalizzazione, sull’economia innovativa e su una certa specificità della politica costituisce per molti versi una novità per Torino.Il libro si interroga, utilizzando le prospettive di analisi della geografia urbana, sui cambiamenti nell’immaginario della città e indaga quindi alcuni dei più diffusi stereotipi riferiti al capoluogo piemontese: all’alba del nuovomillennio, come si è trasformata l’immagine della prima capitale d’Italia e della città dell’industria, dei santi, delle politiche sociali, della fiat e delle grigie periferie dormitorio?