Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Virgilio Marrone, i tre imputati del processo Ifil-Exor sull’equity swap del 2005 su Fiat, sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Lo ha detto oggi il presidente del Tribunale di Torino Giuseppe Casalbore. I tre, che hanno sempre ribadito la loro estraneità alle accuse, erano accusati di aggiotaggio informativo.”Avendo la coscienza pulita si ha non solo il diritto ma anche il dovere di sperare”, ha commentato Gabetti dopo la sentenza, aggiungendo “alla mia età è la sentenza di una vita”. Soddisfatti per la decisione del giudice anche gli altri due imputati: “Sono contento ma ero certo di avere ragione”, ha commentato Grande Stevens. Marrone ha parlato di “sentenza giusta e corretta che riconosce la realtà dei fatti e che non c’è stato alcun crimine”.
“Eravamo profondamente convinti della giustezza delle nostre tesi e dell’innocenza di queste persone”, ha detto Cesare Zaccone, uno degli avvocati della difesa. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 90 giorni.
L’inchiesta è nata da vicende del 2005 quando Ifil, allora cassaforte della famiglia Agnelli e oggi fusa in Exor, riuscì a mantenere il 30% di Fiat dopo la conversione in azioni del prestito concesso da otto banche e ricorrendo a contratti di equity swap.